Se in Provaci ancora Sam Woody Allen aveva Humphrey Bogart come nume tutelare, che gli rispondeva e lo consigliava, in Paris – Manhattan dell'esordiente Sophie Lellouche una bella ragazza romantica che non trova fidanzato è lo stesso Allen a parlarle, sia pure dal poster di casa e rigorosamente con frasi tratte dai suoi film (i fans del regista di Zelig e Crimini e misfatti si sbizzarriranno a trovare i riferimenti). La bionda Alice (Alice Taglioni, memorabile in Una top model nel mio letto) prima studentessa e poi farmacista, nonostante la sua avvenenza non va oltre storielle senza importanza: gli uomini che incontra sono tutti superficiali, o scelgono altre come quello che si sposa la sorella. In famiglia si preoccupano e cercano di presentarle qualche pretendente, con scarsi risultati. Finché non appare Victor (il cantante-attore Patrick Bruel, visto di recente nello spassoso Cena tra amici), affascinante senza fare nulla per esserlo; anzi, piuttosto rozzo e diretto, senza alcuna concessione al sentimento. E, soprattutto, totalmente ignorante riguardo ai film di Woody Allen… Un problema in più per Alice, che si rifiuta di maturare.,Lo spunto di partenza è simpatico, gli attori e i dialoghi sono brillanti, le soluzioni narrative nemmeno troppo scontate (almeno fino a un certo punto). E il contesto e i riferimenti fanno spuntare un’acuta nostalgia per il periodo d’oro dei film di Woody Allen, quando era veramente un mito per cinefili (oggi, invece…). I clichè, ovviamente, non mancano ma non sono fastidiosi: Alice, in farmacia, tiene dvd dei suoi film da prestare a clienti in crisi di cuore; soprattutto, capisce così poco di affari di cuore che sembra davvero un personaggio alleniano. Purtroppo, con il passare dei minuti il film perde mordente, si ingarbuglia in episodi laterali di nessun interesse (il rapporto coniugale tra sorella e marito, protagonisti di un “menage a trois”) e anche la simpatia dei protagonisti scade un po’. Alla fine il tutto rimane un po' troppo futile. Ma la commedia si fa vedere e ha almeno due momenti memorabili: una rapina in farmacia esilarante. E una sorpresa (non troppo imprevedibile, ma gustosa) che non riveleremo.,Antonio Autieri