Affidare a un regista indiano come Shekar Kapur un film sulla storia europea del XVI secolo avrebbe potuto significare un sguardo più distaccato, che potesse giudicare con maggiore obiettività un periodo travagliato della lotta tra la più grande potenza del mondo allora conosciuto, la Spagna, e la crescente Inghilterra; ma non occorre essere degli storici per rimanere alquanto perplessi guardando “Elizabeth – The Golden Age”. Seguito di “Elizabeth”, il film che ha fatto di Cate Blanchett una stella di Hollywood e che celebrava il felice protestantesimo elisabettiano contrapposto al buio mondo cattolico di Maria Stuarda, “The Golden Age” fa apparire come molto più teneri gli attacchi del primo film. In questo, non c’è dubbio, tutto il male del mondo è il frutto del cattolicesimo. La contrapposizione è da subito evidente: Elizabeth si inginocchia in una chiesa vivacemente illuminata e decorosamente silenziosa, in solitaria preghiera, mentre i cattolici pregano ad alta voce (quasi urlando) in un incomprensibile latino, leggono libri di preghiere e stringono i grani del rosario, sono costantemente in processione con crocefissi, candelieri e paramenti, e i chierichetti sono vestiti come cardinali. Al contrario, i protestanti non parlano mai di Dio. La loro religione è poco più che uno slogan per la coscienza, la libertà religiosa, e, naturalmente, alla resistenza eroica contro la cattolica oppressione. “Io non punirò il mio popolo per le sue convinzioni – solo per le sue opere”, dice Elisabetta, tralasciando che nello scorso film ha imposto l’Atto di Uniformità al Parlamento, proibendo la Messa cattolica e obbligando la frequenza obbligatoria alle cerimonie anglicane. In questa versione della storia, le schiere dei cattolici uccisi sotto Elisabetta sono tutti traditori e cospiratori. “Ogni cattolico in Inghilterra è un potenziale assassino”, ricordano a Elisabetta in una scena i suoi consiglieri. Di certo, ogni cattolico in Inghilterra è un potenziale prigioniero politico. I titoli di apertura ci informano che Filippo ( “un cattolico fervente,” ovviamente), ha “trascinato l’Europa nella guerra santa”, e che “solo l’Inghilterra si erge contro di lui.” Verso chi questa guerra santa sia stata ingaggiata, se “solo l’Inghilterra si erge contro di lui” non è specificato. Presumibilmente il riferimento è alla resistenza alle scorribande ottomane nel Mediterraneo, ma “The Golden Age” si guarda bene dal contraddire l’idea della nazione cattolica guerrafondaia menzionando l’espansione turca. Attaccando l’Inghilterra, Filippo è convinto che lui sia in missione per conto di Dio: “L’Inghilterra è schiava del diavolo”, egli dichiara. “Dobbiamo liberarla” (e qui se non fosse che Filippo è vestito di nero e ha la barba, più che un cattivo di Hollywood sembra la parodia del Presidente Bush quando parla dell’Iraq). Altre analogie con l’attualità includono assassini e cospiratori che pregano segretamente in una lingua straniera mentre architettano attentati omicidi, e il machiavellico Sir Francis Walsingham (Geoffrey Rush) che tortura i cospiratori durante un interrogatorio. Il film concede che gli spagnoli abbiano altre rimostranze contro l’inglese, oltre la religione, come l’atteggiamento tollerante della regina sui pirati inglesi come Walter Raleigh (Clive Owen) che depredano le navi spagnole, ma “tout se tien”, in quanto meno oro avrà a disposizione Filippo, meno possibilità ci saranno che dichiari guerra all’Inghilterra (ma anche questo conta poco, visto che sappiamo che è in missione per conto di Dio). E quando l’Invincibile Armada sarà sconfitta, le immagini che chiudono la scena includono crocefissi e rosari che affondano in mare. Non si salvano nemmeno le parti “romantiche” del film, che sono anche più tediose, quando assistiamo a un comportamento di Elisabetta quasi bambinesco, tra i suoi slanci per Raleigh e il comportamento capriccioso nei confronti della dama di compagnia preferita, quando scopre che aspetta un figlio da Raleigh. “Elizabeth – The Golden Age” ha avuto anche il suo momento di gloria mediatica quando in un intervista Kapur ha paragonato Filippo di Spagna a Bin Laden, senza che nessuno alzasse un sopracciglio. Ci piacerebbe vedere le reazioni a un film che parlasse dell’espansione dell’Islam negli stessi toni.,Beppe Musicco

Elizabeth – The Golden Age
Elisabetta I è regina, ma alcuni cattolici organizzano un attentato per ucciderla e far salire Maria Stuarda al trono. Intanto Filippo II prepara l’Invincibile Armada per conquistare l’Inghilterra.