Chuck Barris, noto produttore e presentatore Tv Usa degli anni 70 (inventò i format de Il gioco delle coppie, Tra moglie e marito, Gong – che sarebbe poi La corrida – e altri programmi orridamente beceri), è un triste uomo, che prima non riesce ad avere successo con le donne. E poi quando sfonda in Tv, tradisce di continuo l’unica che lo ama davvero: il successo gli dà alla testa. Poi lo contatta un agente della CIA e gli propone di uccidere per il Paese. Il suo ruolo pubblico è un’eccezionale copertura… ,Verità o mistificazione? Non lo sapremo mai, forse. Chi scrive propende per l’ennesima invenzione di un uomo triste e fallito, che dopo essere velocemente caduto in disgrazia ha cercato con le sue “scandalose” memorie (da cui è tratto il film) di tornare, invano, in auge. Ma non è poi così importante, in un film discretamente diretto dall’esordiente di lusso George Clooney, che si ritaglia il ruolo dell’agente della CIA: che, anzi, sembra suggerirci che è tutto un’invenzione nell’usare toni seppiati da incubo nella “seconda” vita di Chuck, cioè quando uccide per la CIA (fino a 35 persone, alla fine: dice lui). In questo il film sembra ricordare le allucinazioni dello scienziato di A Beautiful Mind, anch’egli convinto di lavorare per i servizi segreti. Ma Confessioni di una mente pericolosa ricorda anche e soprattutto il recente Autofocus, nel delineare la parabola triste e amara di un divo vacuo e superficiale, che sale la china della popolarità con scurrilità e programmi banali (tutti importati in Italia, soprattutto dalle Tv Mediaset). Con la differenza, rispetto al film doloroso e bello di Paul Schrader, che qui almeno il protagonista sembra essere “salvato” dall’amore della donna che non lo ha mai scaricato, nonostante tradimenti e stranezze. Come in A Beautiful Mind, tutto sommato: curiose le somiglianze tra i due film, pur diversissimi tra loro.,Bravi tutti gli interpreti, con una citazione d’obbligo per il protagonista Sam Rockwell (vincitore del premio come miglior interprete al festival di Berlino), per il regista-attore George Clooney (molto in parte), per una Drew Barrymore non condannata al solito ruolo della ragazzina svampita e per una misteriosa Julia Roberts, in una parte da pericolosa Mata Hari.,Antonio Autieri

Confessioni di una mente pericolosa
Dalle memorie di un famoso produttore e presentatore Tv Usa degli anni 50, la vicenda di un uomo costretto a diventare killer per la CIA,