Gli sceneggiatori dei primi due episodi della fortunata saga di Una notte da leoni provano a bissarne il successo passando dietro la macchina da presa con una commedia insipida che cerca, senza riuscirci, di ricalcarne la verve trasportando le strampalate vicende dei protagonisti al college. Casey e Miller, amici dai tempi del liceo, si ritrovano nel campus universitario di Jeff per festeggiare il suo 21esimo compleanno, che in America significa soprattutto la possibilità di bere e acquistare alcolici. Nonostante il ragazzo il giorno dopo abbia un importante colloquio organizzato da un padre severo e oppressivo, i tre si danno alla pazza gioia per tutta la notte, dividendosi tra bevute e goffi tentativi di abbordare ragazze. Jeff è il primo ad andare k.o., ma quando nel cuore della notte si accorgeranno di essersi persi in un luogo sconosciuto della città il problema sarà riuscire a rintracciare la sua abitazione per riportarlo a casa in tempo per riprendersi in vista del colloquio. Per trovare il suo indirizzo intraprenderanno dunque un tour tra fratellanze universitarie e feste varie dove andranno in scena i più biechi stereotipi delle commedie giovanili americane. Siamo infatti più in scia ad American Pie che a Una notte da leoni, commedia scanzonata che aveva per lo meno il pregio di presentare personaggi divertenti e un’intelaiatura narrativa accattivante in grado di suscitare curiosità. In questo caso invece le situazioni sono scontate, i personaggi piatti e le gag, con la forte tendenza al virare sull’ammiccamento sessuale, quasi mai divertenti. La spruzzata retorica sul senso dell’amicizia e del perseguire i propri sogni, così pure come i “colpi di scena” disseminati qua e là, non fanno che rendere ancora più deludente una commedia al limite del soporifero.,Pietro Sincich,