Riproposizione stanca, diremmo quasi stantia, del fantasy gotico. Davvero, non c’è scampo per chi si accoda senza troppa inventiva allo stile visivo di Peter Jackson e alla trilogia che lo ha reso grande, Il signore degli anelli. E non sfugge alla regola del “chi copia, paga” nemmeno Solomon Kane. Che sulla carta, aveva qualche chance: una tradizione letteraria di tutto rispetto (l’autore del ciclo di Solomon Kane è Robert E. Howard, già creatore della saga di “Conan” e “Kull”), un’ambientazione secentesca poco sondata dal cinema recente e un budget (40 milioni di dollari) piuttosto alto. Il risultato non è un granché: la storia è troppo minimale e semplice per appassionare e ci mette del suo anche il protagonista, l’inglese James Purefoy poco carismatico e agghindato come una controfigura di Hugh Jackman. Inoltre la regia di Bassett appare modesta, priva di slanci e di idee, più impegnata a citare con enfasi ma senza stile i momenti clou di film cappa e spada a cui vorrebbe richiamarsi (oltre a Il signore degli anelli, c’è spazio anche per Braveheart e la sequenza indimenticabile e terribile della tortura di Wallace) che a rendere plausibile una storia insipida. Anche la vena misticheggiante, la conversione di Kane e la lotta con il diavolo appare pretestuosa e trattata con superficialità, funzionale all’esibizione di effetti speciali, tra l’altro, nemmeno memorabili. L’unico aspetto di interesse è il sostrato ideologico che sta dietro al mondo raccontato da Howard e rappresentato da Bassett: un mondo dipinto di buoni e cattivi, dove la redenzione è un fatto comunque privato e dove a spopolare sono solo le creature del diavolo contrapposte a un cavaliere dal passato oscuro e dal contegno solitario, e che non deve rendere conto a nessuno delle proprie azioni. Siamo cioè lontanissimi dalla compagnia cristiana di Tolkien e vicini ahinoi a un’idea della vita, del peccato e del male puritana e moralista: sarà anche per questo che il film appare insopportabilmente grigio e antipatico. Nel complesso un film mediocre, castigato al botteghino di tutto il mondo e che probabilmente non vedrà nuovi episodi a venire.,Simone Fortunato