Tratto da una serie di fumetti “manga” di Mari Yamasaki, molto famosa in Giappone, Thermæ Romæ colpisce immediatamente lo spettatore italiano per il fatto che tutti i personaggi della Roma imperiale … sono interpretati da giapponesi. Sebbene i produttori ci tengano a precisare di aver scelto interpreti dai lineamenti orientali poco marcati, l’effetto comico, per quanto involontario, è assicurato. Lucius Modestus è un architetto che viene considerato dai suoi contemporanei ormai decisamente poco al passo coi tempi, e per questo teme di essere emarginato dalla Roma che conta. Ma quando rimuginando sulla sua triste sorte in una vasca delle terme viene risucchiato in uno scarico che si rivela una sorta di “tunnel temporale”, Lucius andrà incontro alla più grande delle sorprese: si ritrova infatti in un bagno pubblico del Giappone contemporaneo. La tecnologia e la brillantezza del luogo, uniti allo strano aspetto dei frequentatori, gli fanno pensare di essere in un bagno di un popolo schiavo, ma molto più vanti di lui nel progettare le terme. Così, quando, grazie a un altro tunnel temprale riesce a tornare a Roma e a mettere a frutto quanto ha scoperto nel suo viaggio, tornando a essere un architetto di punta, consultato anche dall'imperatore Adriano. Ovviamente l’unico modo per godersi Thermæ Romæ è accondiscendere alle ridicole quanto pazzesche premesse, abbandonarsi all'assurdità e ridere delle gag (la scoperta della doccetta, o l’idromassaggio ricreato con schiavi che soffiano nei tubi). Particolarmente simpatici gli interpreti, tra i quali spicca il gruppo di anziani giapponesi frequentatori dei bagni: freschi, giocosi e (a quanto pare le acque fanno proprio bene) in ottima salute.,Beppe Musicco,

Thermæ Romæ
Un architetto romano (ma dei tempi dell’imperatore Adriano) è in crisi di creatività, troverà nuova ispirazione dalle terme…giapponesi.