Commedia simpatica e frizzante, molto meno stupida di quanto si possa pensare. E’ la storia, tratta dal romanzo autobiografico del giornalista Toby Young, assunto e poi licenziato a Vanity Fair, di Sidney Young, interpretato da un irresistibile Simon Pegg. Appassionato di cinema, cinefilo dai gusti stravaganti, Sidney lavora autofinanziandosi in una modesta rivista di cinema inglese. Quando viene chiamato niente meno che dal direttore della più grande rivista americana del settore, tutto, inevitabilmente, cambierà. ,Una commedia irriverente sul mondo dello spettacolo e su tutto ciò che gira intorno allo spettacolo: una volta si chiamava sottobosco, adesso si parla di uffici stampa, marketing, pubblicitari, ma la solfa è sempre quella. Tanta ipocrisia, tanto cinismo, tanta ignoranza proprio nel settore di competenza, il cinema. Young, inteso come Toby, ha parecchi sassolini da togliersi da sotto i piedi, e si vede: mancano solo nomi e cognomi ma sono parecchi i personaggi ben riconoscibili almeno agli addetti ai lavori. Dalla perfida e furbissima Gillian Anderson nei panni della responsabile di un potentissimo ufficio stampa, in grado di distruggere o far fiorire carriere di giornalisti e attori e registi al memorabile ritratto del direttore della rivista (un ottimo Jeff Bridges), annoiato manager arrivato e disperatamente consapevole della falsità del luccicante mondo dello show business; allo stesso protagonista, lo stralunato, irriverente Simon Pegg, vero e proprio perturbatore della quiete politically correct del mondo hollywoodiano dove tutto è sempre uguale a se stesso. Film semplice, senza troppe velleità che non quelle di intrattenere un pubblico appassionato, come è giusto che sia, di attori e registi, del prodotto in sé, insomma, Star System (ma il titolo in originale è molto più diretto: How to Lose Friends & Alienate People) è un sincero squarcio disincantato senza essere troppo cinico del mondo dorato di Hollywood. Un mondo tanto affascinante e invidiabile in superficie, quanto vuoto, privo di spessore e di rapporti umani veri al di là del grande schermo. Da ricordare tra le tante, almeno la battuta su Brad Pitt, scambiato dal padre del protagonista per una nuova razza di cani feroci.,Simone Fortunato