Lo scambio di culle è un argomento non nuovo nella letteratura, e in genere è il perno attorno al quale ruotano romanzoni strappalacrime, feuilleton sullo stampo dei romanzi francesi di Victor Hugo o di Eugene Sue. Incuriosisce quindi che a servirsene siano due comici come i siciliani Ficarra e Picone, cresciuti in televisione a furia di gag sull’attualità. Ma la vicenda di Tommaso e Valentino scambiati all'ospedale, l’uno sfaticato e imbroglioncello, l’altro perenne studente fuoricorso, che si scontrano, non si sopportano e poi diventano amici, diventa qui lo spunto per una serie di scenette gustose, a volte anche dall’aspetto “slapstick”, anche a base di cadute e smorfie varie. È una commedia gustosa, senza troppe pretese, ma con molti punti forti: i personaggi sono simpatici (e per certi versi sembrano proprio dei moderni Franco e Ciccio), si circondano di comprimari di livello (Foà, Girone, Sperandeo), tengono il film senza bisogno di ricorrere alla battuta volgare per far ridere (e questa è cosa rara). Il pubblico li ha giustamente premiati (molto di più dell'altrettanto meritevole Mi fido di te dei colleghi milanesi Ale & Franz), a dimostrazione che si può fare una commedia moderna e intelligente. Basta esserne capaci.,

Beppe Musicco