Che i protagonisti di Harry Potter siano definitivamente usciti dall’infanzia si vede dalle loro facce: Ron si è ingrossato, Hermione è diventata una bella ragazza e Harry ha perso ogni traccia di fanciullezza (e, a dirla tutta, il suo dei tre è il viso meno interessante). Anche Hogwarts non si vede più in questo primo pezzo del capitolo finale, che vedrà la sua conclusione a luglio e in 3D, perché il trio è definitivamente in fuga, incalzato dai Mangiamorte del perfido Voldemort, che fanno terra bruciata tutt’intorno a loro. Che la situazione sia gravissima lo si vede da una scena iniziale che sembra fluttuare tra sogno e realtà (anche se per la drammaticità si avvicina di più all’incubo che al sogno): una Hermione dal viso cinereo per la tristezza, lentamente fa assorbire dalla sua bacchetta magica ogni ricordo della sua presenza dalla mente dei suoi genitori, il suo volto scompare dalle foto di famiglia, ogni traccia di lei è cancellata, per salvaguardare l’incolumità dei suoi cari. Non tocca miglior sorte a Ron e alla sua famiglia e neanche a Harry, che per la prima volta guarda con nostalgia la casa di Privet Drive che gli ha procurato tanta infelicità e che deve comunque abbandonare. Le battaglie col male cominciano subito, e anche questa volta sono tra le cose meglio realizzate del film, capaci di tenere il pubblico in tensione, tesi a scoprire chi si salverà e chi invece si sacrificherà per salvare Harry. Non saranno solo lotte contro nemici visibili, che i nostri eroi dovranno affrontare: il tarlo del dubbio si è insinuato anche tra di loro; Ron vede in ogni gesto dei suoi amici un legame affettivo che inevitabilmente lo taglia fuori, tanto da meditare di abbandonare la loro compagnia. Intanto ogni giorno sembra peggiore del precedente, e le indicazioni di Albus Silente prima di morire, su come trovare e distruggere gli Horcrux (nei quali Voldemort ha nascosto parte della sua essenza) sembrano incomprensibili o inutili. E nonostante questo clima molto vicino alla disperazione, il film si mantiene sempre in equilibrio, tra le battaglie interiori ed esteriori. Hermione questa volta è la vera protagonista: intelligente, riflessiva, consapevole di dover proteggere gli amici, è il vero pilastro cui appoggiarsi, in attesa della battaglia finale. È un film che si vede volentieri, nonostante (per i molti che non hanno seguito tutta la saga letteraria o cinematografica) la pletora di personaggi coi loro legami con l’uno o l’altro fronte, che appaiono per poco o per molto tempo. Di certo è impressionante la sfilza di attori che fa capolino anche per poche inquadrature, praticamente tutto il meglio del cinema inglese passato e presente. Anche solo per quello, un film decisamente interessante.,Beppe Musicco

Harry Potter e i doni della morte – Parte I
Ormai apertamente inseguiti da Vodemort e dai suoi seguaci, che si sono impadroniti anche di Hogwarts e del Ministero della Magia, Harry e i suoi amici sono costretti a spostarsi continuamente e cercar rifugio, mentre cercano di trovare e distruggere gli Horcrux, unico modo per contrastare Voldemort.