Commedia volgarissima e sboccata, diretta dal Nicholas Stoller di Non mi scaricare e In viaggio con una rockstar. Stoller è uno di quei registi cresciuti nella cerchia di Judd Apatow, il che vuol dire gag scatologiche, battute al vetriolo e interpreti brutti, sporchi e cattivi. E in effetti il protagonista di questa vicenda, il cui spunto è assai leggero, è Seth Rogen, che ha fatto proprio della scorrettezza un suo marchio di fabbrica con le sue varie interpretazioni in Molto incinta, Fratellastri a 40 anni, Strafumati, Zack e Miri fanno un porno (Seth però è anche capace come attore “serio”, ad esempio come spalla di Joseph Gordon-Levitt nel bel 50 e 50). In Cattivi vicini Rogen è mattatore assoluto: è Mac, trentenne sposato con Kelly (la brava Rose Byrne a cui capitano di ogni), sovrappeso e non troppo sveglio che cerca come può di far da padre alla piccola nata, rimpiangendo i bei tempi del college e dello spinello libero. Quando prende casa vicino a lui un gruppo di ragazzi di una confraternita, Mac dapprima cercherà di ingraziarseli partecipando a feste sfrenate; poi, la vita e le esigenze della famiglia prenderanno il sopravvento e scatterà una guerra in cui non mancheranno i colpi bassi. ,Più vicino alle gag alcoliche di Una notte da leoni che non alle gesta spericolate dei due genitori di Molto incinta, il film di Stoller alterna buoni momenti, come la presentazione dei due protagonisti alle prese con una vita di coppia ostacolata dal neonato e qualche buona gag (quella degli airbag fa molto ridere), con altri di bassissimo livello e piuttosto imbarazzanti. La sequenza in cui i ragazzi, per raggranellare qualche soldo si fanno una sorta di calco del pene da vendere o quella – terribile – riguardante i problemi di allattamento di Kelly sono di grana grossissima e appaiono gratuiti e autoreferenziali. Insomma, la stupidità per la stupidità. In questo senso Stoller – che per Cattivi vicini firma solo la regia ma non la sceneggiatura affidata alla coppia di sceneggiatori di

Cattivi vicini
Una coppia con neonato è ai ferri corti con i giovani vicini, festaioli e casinari, appartenenti a una confraternita universitaria