Non c’è pace per il povero Max. Dopo aver finalmente trovato un equilibrio insieme a Duke, con il quale ha dovuto condividere lo spazio domestico e l’affetto di Katie, il tenero jack russell questa volta deve fare i conti con l’arrivo di Liam, il primo figlio della sua padroncina. Dopo l’iniziale timore, il cane comincia a manifestare un inatteso affetto nei confronti del pargolo, appesantito però da un profondo senso di protezione in stile “mamma chioccia” che si tramuta ben presto in enorme fonte di stress. Inizia così Pets 2 – Vita da animali, secondo lungometraggio della Illumination Entertainment dedicato alla speciale relazione che si instaura tra gli animali e i loro padroni e decimo film della casa di produzione che spera ovviamente di replicare il successo del blockbuster del 2016.

Ad affiancare Max e Duke ci sono i personaggi già conosciuti – la sfrontata gatta Chloe, la vanitosa volpina Gidget, l’irrequieto Nevosetto, il simpatico Buddy – e un paio di new entry, come il rozzo cane di campagna Galletto (doppiato nella versione originale da Harrison Ford), il cui inserimento è finalizzato a dare un senso a una delle tante linee narrative del film. Proprio come il primo Pets, difatti, con Max che si perdeva tra i grattacieli newyorkesi mentre gli amici si ritrovavano prigionieri delle fogne cittadine, anche in questo secondo capitolo il regista Chris Renaud e lo sceneggiatore Brian Lynch sviluppano l’intera vicenda attraverso tre diverse linee narrative destinate a incrociarsi nel finale. La prima, di taglio più emozionale, ha per protagonista Max alle prese con una vacanza di famiglia in campagna dove, affiancato proprio da Galletto, imparerà ad affrontare con coraggio paure e timori. Gli autori sfruttano le potenzialità del personaggio per metaforizzare le paure più profonde che affliggono i genitori quando, nato il primo figlio, vedono pericoli ovunque; ma il risultato ci sembra scontato e un po’ banale. La seconda, di impianto comico, vede Gidget impegnata nella folle impresa di farsi passare per gatto, così da potersi intrufolare nell’appartamento di un’anziana gattara, popolato da felini crudeli e famelici, e recuperare un prezioso cimelio che proprio Max le aveva lasciato in custodia prima della partenza. La terza, in stile action, vede Nevosetto affiancare la tenace Daisy per aiutarla a liberare una povera tigre bianca, tenuta in ostaggio dal crudele proprietario di un circo e da un gruppo di lupi terrificanti. Nel mezzo ci sono loro, gli animali tanto amati, catapultati in scenari grotteschi e irriverenti che li vedono protagonisti di  surreali imprese, folli avventure e situazioni domestiche comiche, tutte giocate sui tipici luoghi comuni noti in particolar modo a chi con gli animali ha una relazione quotidiana.

Nel complesso Pets 2 – Vita da animali strapperà facili risate e divertirà soprattutto i bambini, ma a un occhio attento e leggermente più esigente la storia apparirà debole e frettolosa. Se, prese singolarmente, le storie risultano efficaci e divertenti, soprattutto perché in esse trovano spazio le manie e tic dei protagonisti che rappresentano il motore ironico e pulsante dell’intero film, montate in un film di 90 minuti le tre vicende si sviluppano come fossero tutte linee narrative secondarie che sembrano in realtà tre diversi episodi slegati di una mini serie televisiva e servono solo ed esclusivamente a giustificare la presenza scenica di tutti i protagonisti. Le geniali trovate degli autori divertono ma non riescono a illuminare. E Pets ci appare non solo poco uniforme, ma soprattutto sprovvisto di quello spessore e di quella personalità narrativa che è tipica di molti grandi film d’animazione.

Marianna Ninni