Un’opera che esprime i “segni dei tempi”; quel che resta della vita eterna nell’era del post-moderno, del pensiero debole, dello spiritualismo esoterico a buon mercato, del relativismo dilagante e della globalizzazione in atto. Il mio giardino, la mia casa, il mio amaro, il mio paradiso…,Al di là dei sogni meriterebbe l’Oscar della sfortuna; dopo pochi minuti tutti i protagonisti sono morti, con il risultato che il tragico rischia di mutarsi in ridicolo. Il tema dell’aldilà affascina il cinema contemporaneo: film come Ghost, Always, Il Paradiso può attendere l’hanno toccato senza la pretesa di svelare e mostrare tutto. Il film del pittore neozelandese Ward, invece, ha pretese "totalizzanti": nulla è precluso alla visione spettacolarizzante del cinema; il Paradiso "virtuale" è creato dal computer con prodigiosi effetti speciali, per cui basta pigiare un bottone per cambiare paesaggi climi, flora e fauna. Secoli di pittura sono rivisitati e citati nella messa in scena iconografica: Botticelli, Bosch, Friedrich, Van Gogh, Turner, Dorè, Topor. Anche i riferimenti letterari colti non mancano – il mito di Orfeo e Euridice e il viaggio dantesco: pittura e letteratura rimangono però all’interno di un’estetica del videogioco e del fumetto. Insomma, non c’è "mistero" che non possa essere ricostruito, filmato, mostrato, chiarito, con l’ausilio della tecnologia.,Le perplessità maggiori derivano dalla miscela ideologica-religiosa, cucinata in salsa New Age, alla base del film. Nei suoi esiti migliori, il cinema ci ha suggerito ed evocato cieli nuovi e terre nuove. al contrario, Al di là dei sogni detta il "vecchio mondo" nel regno ultraterreno, con tutti gli stilemi, i topoi e i desideri indotti dalla logica consumistica e dall’immaginario pubblicitario sotteso. Il Paradiso, ciascuno se lo crea a proprio uso e consumo; ci mette i colori, i paesaggi, le persone che più gli aggradano. Sganciato da ogni riferimento teologico e da qualsiasi normativa di premi e/o castighi, l’aldilà assomiglia così ad un gigantesco spot iper-ecologico, politicamente corretto, prodotto dall’ottimismo della volontà, manufatto all’ultima moda dell’individualismo borghese fiorito sulle macerie dell’American Dream. Il mondo (ultraterreno) ridotto all’ombelico di chi lo pensa e all’insieme delle sue relazioni sociali, la fine di ogni orizzonte "universale", l’inizio dell’era delle "monadi" da consumo vagamente spiritualiste ed autistiche. Nell’ipermercato delle filosofie e delle religioni ciascuno crede in quello che gli pare e si costruisce il Paradiso come gli piace: basta procurarsi il software giusto e ricordarsi di portare la Playstation nella tomba…,

Al di là dei sogni
Quattro anni dopo la morte dei figlioletti in un incidente, anche il medico Chris (R.Williams), muore allo stesso modo e scopre che l’aldilà è uguale ai quadri della moglie pittrice(A. Sciorra), la quale si suicida e finisce all’inferno. Chris la salverà con l’aiuto di un traghettatore-Caronte e del figlio-Virgilio nascosto sotto le sembianze di un uomo di colore.