In un paesello del Friuli la vita trascorre tra poco lavoro e bevute in osteria giocando a freccette. Paolo Bressan (Giuseppe Battiston) è un uomo solo, arrabbiato con il mondo e forse con sé stesso per non essere riuscito a tenersi l’unica persona che abbia mai amato, ovvero la sua ex moglie. Lavora in una mensa per anziani ed è astioso con tutti i suoi concittadini. La sua vita cambia quando in “eredità” da una vecchia zia slovena che non vede da anni, e che forse non ha mai conosciuto, riceve Zoran, un adolescente (interpretato da Rok Presnikar, davvero bravo) che parla un italiano aulico e quasi ottocentesco (ricordate il personaggio di Bruno Ganz in Pane e tulipani?); il suo compito è ospitarlo fino a quando al ragazzo non verrà trovata una famiglia di accoglienza. Durante la convivenza Paolo, che vive la presenza del nipote come un grande disturbo, si accorge del grande talento di Zoran nel lanciare le freccette e decide di approfittarne. Ma non tutto va per il verso giusto nei desideri di Paolo, che deve fare i conti con i sentimenti di Zoran e soprattutto con se stesso. Pur in chiave da commedia (non mancano scene divertenti dove si ride con piacere) Zoran, il mio nipote scemo è un film di formazione, anche se a crescere e a maturare non sarà Zoran, ma Paolo che poco a poco, grazie alla presenza del nipote, prende coscienza dei propri limiti, del proprio egoismo e del rancore che ha nei confronti dei suoi concittadini. In un finale liberatorio, sarà proprio Zoran ad aiutarlo a capire di aver bisogno degli altri e a riconciliarsi con la propria vita. Il film è l’opera prima di Matteo Oleotto che ha disegnato su misura per Battiston un personaggio cui l’attore ha dato vita dimostrando ancora una volta le sue grandi capacità interpretative, anche se un po’ lontane dai personaggi che ha spesso interpretato. Ma grande protagonista è soprattutto la vita di provincia, che il regista ha saputo rappresentare con vivacità ed efficacia sul grande schermo., ,Stefano Radice

Zoran, il mio nipote scemo
Uno zio antisociale e un nipote bizzarro, ma con un talento particolare.