Quando si scrive di film tratti da fumetti, si ha sempre l’impressione di entrare in un terreno minato, dove ogni parola può essere male accolta. Lettori enciclopedici (l’età non conta) spesso conoscono tutti i particolari e gli aspetti del carattere di ogni personaggio, e sono pronti a gridare allo scandalo se il loro supereroe preferito non gode sullo schermo dello spazio che merita o se ne si parla meno che bene. Con la saga degli X-Men la cosa è ancora più pericolosa: qui non siamo di fronte a un semplice Superman, a una coppia alla Batman e Robin o al limite i Fantastici Quattro. Questi mutanti sono metà di mille, ognuno con i suoi bravi superpoteri, tutti diversi gli uni dagli altri, qualcuno buono, qualcuno cattivo, qualcuno che all’inizio è buono ma poi diventa cattivo, qualcun’altro che sarebbe cattivo ma poi si comporta benino, e così via. Per non parlare poi di quelli che dovrebbero essere morti e poi ricompaiono, ma con una personalità tutta diversa. Con queste premesse, possiamo solo riferire per sommi capi la trama: una nuova medicina (detta “la cura”) è capace di trasformare qualsiasi mutante in una persona normale. Questo suscita le speranze di qualche mutante, ma anche l’ira di altri, e la maggioranza di questi ultimi si lega al cattivo Magneto, che vorrebbe l’umanità dominata dai mutanti. A questo punta la sfida con i seguaci del Professor Xavier e l’esercito degli Stati Uniti diventa una battaglia dagli esiti molto incerti, con gravi perdite in ognuno dei rispettivi campi. L’assalto di Magneto e dei suoi all’isola di Alcatraz, dove hanno sede i laboratori che producono “la cura” sarà l’evento più terrificante e risolutivo, anche per i caduti su entrambi i campi. Purtoppo, la relativa brevità del film (un’ora e mezza) non facilita la descrizione dei personaggi: alcuni mutanti si vedono per pochi istanti, altri più noti passano in secondo piano e tutto sembra congeniato per favorire solo Wolverine e Tempesta (interpretati dagli attori più famosi, Hugh Jackman e Halle Berry). Però gli effetti speciali sono veramente apprezzabili (la scena del Golden Gate su tutte) e il finale risolutore sembra lasciare spazio a prossimi sequel. A questo proposito, non uscite prima della fine dei titoli di coda, per non perdervi un vero e proprio colpo di scena.,Beppe Musicco

X-Men 3 – Sfida Finale
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