Bud Fox, giovane agente di borsa, decide di arrampicarsi fino ai piani alti del potere e si mette al seguito di Gordon Gekko, un cinico squalo di Wall Street. Spinto dall’ambizione, e smanioso dell’approvazione del suo nuovo mentore, Bud ne asseconda i metodi poco ortodossi, ne copre le speculazioni finanziarie si presta ad azioni di spionaggio industriale. Così facendo, il miraggio di fare soldi facili in poco tempo diventa realtà e Bud, un passo alla volta, comincia a godere di tutti i beni materiali che ha sempre sognato. Quando però tra le fauci dello spietato Gekko finisce anche suo padre – capo del sindacato di operai di una fabbrica di aeroplani – Bud si chiede se quello che ha fatto fino ad allora non sia stato vendere l’anima al diavolo.,Il mito di Re Mida e quello di Faust si intrecciano in questo vibrante film di denuncia, scritto da Oliver Stone insieme a Stanley Weiser (la stessa coppia che firmerà lo script di W., il biopic su George W. Bush) e dedicato alla memoria del padre del regista, che lavorava proprio come agente di borsa. Wall Street è un attacco diretto al lato oscuro del capitalismo, qui splendidamente incarnato da Gordon Gekko, moderno Mefistofele, interpretato con la grinta necessaria – premiata con un Oscar – dal grande Michael Douglas. Un ritratto degli anni Ottanta in tempo reale che, a distanza di tempo, vale ancora di più come testimonianza vivida e per niente edulcorata di un periodo, di grande successo economico per gli Stati Uniti, che nascondeva in realtà molte ombre. Tanto profetica fu la denuncia portata avanti dal film, che vent’anni dopo – in piena crisi economica globale – si sentì la necessità di un sequel (Wall Street. Il denaro non dorme mai, in realtà di parecchio inferiore all’originale) sempre diretto dal castigamatti del malcostume americano Oliver Stone. ,Molti i momenti da ricordare, quasi tutti legati al personaggio di Gekko e all’interpretazione di Douglas. Su tutti, il monologo sull’avidità (“L’avidità è valida, l’avidità è giusta, l’avidità funziona…”), un capovolgimento quasi letterale dell’inno alla carità di San Paolo. ,A condurre il film dall’inizio alla fine, però – in un percorso a tappe in cui il protagonista verifica progressivamente lo scurirsi della propria coscienza – è l’insieme dei momenti in cui Bud s’incontra e si scontra con suo padre (e la somiglianza tra gli attori, padre e figlio anche nella realtà, aggiunge un salutare effetto di realismo ai loro battibecchi). ,Sarebbe sbagliato, comunque, leggere il film come una condanna al capitalismo in quanto tale. Rivelatrice una battuta del vecchio broker interpretato da Hal Holbrook che, mettendo in guardia Bud dalle derive di una condotta troppo arrembante, gli ricorda che il lavoro svolto dagli agenti di borsa è utile a tutta la collettività, crea posti di lavoro e fa andare avanti l’economia di un Paese.,Raffaele Chiarulli,Uno dei migliori film di Oliver Stone, assieme a Scarface e Platoon con cui rappresenta la stessa parabola umana: dalle stalle alle stelle, ma questa volta con ritorno. Solida sceneggiatura (dello stesso Stone) che riesce da un lato a raccontare e rendere semplici anche ai profani concetti e parole complicate come “scalata” o “insider trading”, ora entrati nel vocabolario comune, dall'altro riesce a tessere, pur tra qualche inverosimiglianza e forzatura, un racconto dal forte connotato morale dove alla legge del più forte proclamata da Gekko “L'avidità è legittima” subentra la legge di natura, di famiglia. Affascinante anche come documento d'epoca, con una tecnologia esibita da Gekko come segno di potere e che ora può apparire datatissima se non ridicola, ha dei buoni momenti soprattutto nella definizione dei due personaggi principali: Gekko, seducente e spietato antieroe dominato dalla febbre del denaro e da un'ambizione sconfinata e il personaggio interpretato da Charlie Sheen, un ragazzo corrotto moralmente da un Dio denaro tanto suadente quanto distruttivo. Bel ritmo, e bella colonna sonora d'epoca. Gli unici difetti stanno in un finale un po' tronco e in una caratterizzazione dei personaggi di contorno (James Spader, la stessa Daryl Hannah) che poteva essere meglio approfondita. Comunque, uno splendido documento d'epoca, quintessenza del Sogno Americano opulento e spietato degli anni Ottanta e anche un titolo fondamentale per capire il cinema di Stone che, tra alti e (parecchi) bassi ha sempre girato lo stesso film. Personaggi in lotta tra un'ambizione smodata e una moralità da riconquistare: si pensi, da questo punto di vista, a film come Alexander o Ogni maledetta domenica. ,Sul mondo della Borsa, anche a distanza di anni, rimane, ad ogni modo, uno dei titoli imprescindibili. Seguito, nel 2010, da un sequel che pare, anche nella trama e nelle tante situazioni presentate, una semplice attualizzazione. Cameo di Stone al telefono. Il personaggio di Lou (Hal Holbrook), dispensatore di saggi consigli a Sheen, è un omaggio al padre di Stone, Lou Stone, broker professionista, morto nel 1986 e a cui il film è dedicato.,Simone Fortunato,