“Uomini veri” è tratto da un libro di Tom Wolfe sulla creazione dell’Agenzia Spaziale Americana (la NASA) e i primi programmi spaziali, a partire da quando il pilota Chuck Yaeger superò per la prima volta il muro del suono a bordo di un jet militare. ,Dal dopoguerra lo spazio venne visto dagli americani come “la nuova frontiera” (esattamente come lo fu il West nell’800), e per questo come una terra di conquista per personaggi che non per niente assomigliavano anche fisicamente ai cowboys: solitari, duri, pronti a tutto, anche alla morte (e infatti ne morirono molti, nei primi tentativi). Ma al tempo stesso segna il passaggio da quella dimensione solitaria all’inizio del lavoro di squadra, indispensabile per affrontare questa nuova sfida. Un evoluzione che si può vedere perfettamente compiuta in un altro grande film sullo spazio: “Apollo 13”. “Uomini veri” è al tempo stesso molte cose: un grande affresco di storia contemporanea, un’appassionante avventura, un fedele ritratto di alcuni protagonisti dell’evoluzione scientifica del genere umano, ma anche un’accurata descrizione della società e dei legami del tempo, che riesce ad appassionare per tutta la durata del film. Quattro gli Oscar con cui è stato premiato: montaggio, effetti, musiche, suoni.,Beppe Musicco