Un nuovo consiglio di visione dal mondo delle serie tv!

 

When They See Us (Netflix, miniserie, 4×60-90’; 2019)

Creata e diretta da Ava DuVernay

Con Asante Blackk, Caleel Harris, Ethan Herisse, Marquiz Rodriguez, Jovan Adepo, Jharrel Jerome, Vera Farmiga, Justin Cunningham, Freddy Miyares, John Leguizamo

 

È il 1989. Cinque ragazzi – quattro afroamericani e un ispanico – vengono ingiustamente accusati di aver stuprato e ucciso una donna a Central Park. Sono minorenni, colpevoli di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Antron, Yusef, Korey, Kevin e Raymond rischiano dai 5 ai 15 anni di prigione. Ci sono davvero prove incriminanti? Chi deciderà la loro sorte? Tratto da una storia vera.

Ava DuVernay, già regista di Selma, è qui alla sua seconda collaborazione con Netflix: la piattaforma ha infatti distribuito il suo XIII Emendamento, un documentario sulla disuguaglianza razziale nelle carceri statunitensi. La regista scrive e dirige ciascuno dei quattro episodi come se fossero mini-film, con qualità visive e narrative degne del grande schermo.

When They See Us fa conoscere un grave ingiustizia, ma anche (e soprattutto) permette di sentire tutto il dolore, la paura e la confusione di quella condizione. È un’esperienza di visione immersiva che dà accesso, passo dopo passo, alla condizione dei protagonisti. Nessun personaggio viene trascurato: al contrario, ciascuno mette in luce un diverso aspetto di una storia collettiva. I quattro episodi aggiungono progressivamente un tassello: prima la notte incriminata e gli interrogatori della polizia, poi il processo e infine la vita dentro e fuori dal carcere.

In che modo questa onda d’urto ha colpito le loro vite? Fin dal primo episodio si viene calati nel turbamento di cinque ragazzini di fronte a un meccanismo più grande di loro; ragazzini, però, che affrontano la paura piuttosto che lasciare da solo un amico. E che ne sarà della loro amicizia quando verranno divisi, o del rapporto con le famiglie? Ci si chiede come si possa ricominciare a vivere, dopo un’esperienza che fa a pezzi l’infanzia, la dignità e persino la concezione che si ha di sè. Si può ancora credere nella giustizia, quando la situazione sembra disperata e la menzogna si offre come via d’uscita? Il dolore dei protagonisti è tanto più vero quanto più è reale e raccontato con sincerità: ci sono infatti scene dure, difficili da dimenticare, e quindi ancora più preziose.

Ma la storia dei ragazzi di Central Park non è solo una recriminazione nei confronti di malagiustizia, pregiudizi e di un giornalismo sommario. La miniserie di Ava DuVernay ci immerge, con durezza e umanità, in una pagina nera della storia americana, raccontata da chi, dentro a quel buio, non smette di cercare giustizia.

Una miniserie imperdibile, specialmente in questo momento storico, ma che aiuta a lasciarsi interrogare sempre. Consigliata a chi ha amato film impegnati e avvincenti come Il diritto di opporsi e Selma (della stessa regista); ma lo spettacolare episodio finale ricorda anche la storia di riscatto di Le ali della libertà.

Roberta Breda