Dopo la morte di Aramis, i moschettieri Athos, Portos e D’Artagnan vengono convocati dalla regina Anna d’Austria per un’ultima missione: scortare Enrichetta d’Inghilterra e sua figlia, la principessa Ginevra, in Olanda dove la giovane è già stata promessa in sposa. I tre moschettieri partono ma non sanno che con loro si trova anche Buffon, un piccolo orfano innamorato di Ginevra che chiede aiuto a tre valorosi soldati per impedire il matrimonio. Guidati dalla veggente TomTom, la pattuglia deve affrontare diverse avventure e sfide con la temibile banda della corte dei miracoli capitanata da Cyrano. Quando la regina capisce che i tre moschettieri stanno contravvenendo al suo ordine, interviene direttamente con i suoi cannoni…

A due anni da I tre moschettieri – Penultima missione, Giovanni Veronesi gira Tutti per 1 – 1 per tutti che, di fatto, è l’ultima avventura che vede protagonisti i moschettieri. Confermato il cast con Pierfrancesco Favino nei panni di D’Artagnan, Valerio Mastandrea in quelli di Porthos, Rocco Papaleo in quelli di Athos (appare anche Sergio Rubini/Aramis che dà la voce a un lupo in cui si è incarnato dopo la morte) e Margherita Buy in quelli della regina Anna. New entry importanti sono Anna Ferzetti (Enrichetta d’Inghilterra), Guido Caprino (Cyrano), Giulia Michelini (TomTom) e i bambini Federico Ielapi (Buffon/1) e Sara Ciocca (Ginevra).

Il film inizia e si conclude al giorno d’oggi. Siamo a fine anno scolastico, tutti i ragazzi indossano la mascherina ma il piccolo Antonio è triste perché Ginevra, di cui è innamorato, torna in Inghilterra. È lui che riapre il libro dei Tre moschettieri e immagina le imprese dei tre spadaccini. Giovanni Veronesi, insieme agli sceneggiatori Ugo Chiti, Nicola Baldoni e Giulio Calvani, costruisce un film picaresco e avventuroso, la sua personale rivisitazione de L’armata Brancaleone pensata per le famiglie (il film, infatti, è stato trasmesso direttamente da Sky proprio a Natale).

Il punto di forza rimangono l’affiatamento e la bravura di Favino-Mastandrea-Papaleo, cui sono delegate le scene più divertenti (in realtà non molte, purtroppo). Il film procede troppo per sketch, senza quasi un vero collante e l’insieme risulta inferiore al primo episodio. Alcuni personaggi non sono riusciti, come la veggente TomTom – sorta di navigatore del 1600 che si muove a scatti animaleschi – o come gli improbabili agenti del servizio segreto inglese chiamati 001, 002, 003… Mentre funziona l’amicizia sentimentale tra Buffon e Ginevra. Stridono poi alcuni riferimenti alla modernità come le citazioni del Frecciarossa, lo stesso TomTom oppure i versi di “Mi dispiace devo andare” dei Pooh e di “La cura” di Franco Battiato recitati dai protagonisti. Oltre al tema dell’amore puro tra bambini che muove tutta la storia, Veronesi inserisce anche quello – più per adulti – della ribellione all’autorità per mettersi al servizio del popolo rischiando tutto, anche la propria carriera. In sostanza un film che funziona troppo a strappi (con un finale decisamente non riuscito), un po’ come i film più recenti di Veronesi.

Aldo Artosin