Sesta prova registica di Alessandro Siani, che come sempre è anche protagonista. Qui veste i panni di Lorenzo, titolare (e sembra anche unico impiegato) di un’agenzia specializzata nel fornire amici prezzolati a persone che ne sentono il bisogno: siano per eventi particolari o solo per chi si sente solo. Un giorno però la sorella e il cognato si rivolgono a lui in quanto il titolare dell’azienda dolciaria per cui entrambi lavorano (Max Tortora) è intenzionato a vendere la fabbrica ai giapponesi, in quanto solo e depresso. Lorenzo deve riuscire a farselo amico e convincerlo a non vendere.
Lo spunto, se non nuovissimo, offrirebbe sicuramente elementi per una commedia divertente, soprattutto avendo come co-protagonista Max Tortora, un attore la cui versatilità in ruoli sia comici che drammatici è ormai acclamata.
Ma Siani riesce a sprecare anche questa occasione, con una storia talmente povera e mal scritta, che risulta evidente anche allo spettatore meglio disposto il livello infimo della sceneggiatura, con dialoghi di una tale povertà da mettere in evidenza anche l’imbarazzo di protagonisti. A un certo punto della vicenda c’è una scena di una rapina in un autogrill, con un bandito francese; le battute basate sugli equivoci tra le due lingue sono da barzelletta di quinta elementare; a Germano Lanzoni (il “milanese imbruttito” di molti video) che interpreta il commissario di polizia non è probabilmente neanche stato fornito un copione, talmente banali o senza senso sono le sue battute. La presenza di Matilde Gioli è inserita a forza nella storia, con toni rozzi e sforzati, che non valorizzano certo le sue doti di attrice. Una commedia che non fa mai ridere e che, nonostante duri un’ora e mezza, sembra non finire mai.
Beppe Musicco
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