Specializzati in commedie drammatiche capaci di toccare il cuore la coppia di registi formata da Olivier Nakache e Eric Toledano (gli stessi dietro Quasi amici e Samba) trae invece loro nuovo lavoro dalle storie vere di alcune Onlus parigine, il cui lavoro è stato messo sotto esame dagli stessi legislatori che non possono fare a meno del loro contributo.
In The Specials – Fuori dal comune infatti i due autori raccontano la storia di Bruno e Malik – ebreo il primo, musulmano il secondo: interpretati dagli ottimi Vincent Cassel e Reda Kateb – alla guida di due associazioni “gemellate” che si occupano di ragazzi affetti dalle forme più gravi di autismo, quelli che le strutture pubbliche respingono (o condannano a una vita prigionieri dei famaci e di costrizioni fisiche). Le loro attività, non riconosciute e per questo oggetto di indagine da parte degli ispettori del ministero, sono però l’unica speranza non solo dei ragazzi, ma anche delle loro famiglie. Il racconto è simpatetico e immediato (ma meno “furbo” che nei precedenti lavori dei due registi), e non nasconde i limiti di un’attività che deve fare i conti con risorse limitate e bisogni invece infiniti (materiali ed affettivi), tanto che la vita privata di Bruno viene praticamente annullata in quella lavorativa.
Nel dramma della situazione non mancano tuttavia i momenti di leggerezza (come i ripetuti e fallimentari appuntamenti al buio di Bruno, nello stile della tradizione ebraica dei fidanzamenti programmati) e convince anche la capacità di valorizzare il rapporto educativo che lega Bruno e Malik ai ragazzi che coinvolgono come educatori nelle associazioni, a dispetto delle loro mancanze e nel tentativo di dare anche a loro una possibilità.
Sarebbe forse stato bello andare più a fondo delle ragioni di questo impegno così assoluto e testardo, mentre il film, forse per pudore, resta come fuori dalle motivazioni di Bruno e Malik (o decide solo di darle per scontate). Regalandoci uno spaccato che, rispetto alla Francia e alla sua fiducia assoluta nello Stato, è una denuncia forte delle mancanze delle Istituzioni, ma ancora di più un inno all’impegno di singoli individui e associazioni mosse da un’apertura all’altro che va oltre il semplice dovere.
Luisa Cotta Ramosino