Appassionante e coinvolgente quanto un film d’avventura, The Millionaire di Danny Boyle non è solo uno straordinario spaccato dell’India di oggi, ma anche un lucido giudizio sulla civiltà moderna, quella che si identifica nei format televisivi, sempre uguali a qualsiasi latitudine. Ben lontano dall’India del colonialismo inglese alla James Ivory, ma anche a film sugli ultimi della terra come La città della gioia, la pellicola di Danny Boyle presenta un paese affascinante e carico di contraddizioni, dove convivono il lusso e la povertà assoluta, le fuoriserie e le lavandaie che stendono i panni ad asciugare tra i binari della ferrovia; i call center che rispondono agli utenti dell’Inghilterra e i bambini che vengono accecati per farne mendicanti, i gangster che controllano la prostituzione e le produzioni televisive occidentali.

In mezzo a tutto questo c’è Jamal, un giovane che arriva a rispondere all’ultima domanda della versione indiana di “Chi vuol essere milionario” e subito viene arrestato e malmenato dalla polizia, in base al principio “se ha vinto, ha imbrogliato”. Nel ripercorrere la registrazione con le domande e le risposte, si dipana sullo schermo la vita di Jamal, dall’infanzia in uno slum, all’incursione di fanatici indù che uccisero la madre (Jamal e suo fratello Salim sono musulmani), ai mille mezzucci per sopravvivere da soli, all’incontro con la giovane Latika, compagna di giochi e poi amore di tutta la vita. Jamal è paragonabile a un Oliver Twist contemporaneo: ne ha passate di tutti i colori, ha visto le cose più abbiette ed è capace di sentimenti travolgenti che lo sorreggono nei momenti più tragici. Come nel romanzo di Dumas, lui, Salim e Latika si sentono come i tre moschettieri, ma dovranno superare prove ben più dure dei loro omologhi letterari. Ogni domanda, ogni risposta è un capitolo della vita di Jamal, che diventa un eroe per la povera gente di Mumbay e che suscita anche la passione dello spettatore, che anela di sapere come vincerà l’agognato premio. Girato in splendidi esterni diurni e notturni, con ritmi e musiche incalzanti, il film di Danny Boyle è stato il trionfatore nella Notte degli Oscar 2009, con ben 8 statuette.

Beppe Musicco