Chi (nell’infanzia o anche dopo) ha giocato col Lego, conosce bene il dilemma. Seguire le istruzioni e arrivare a costruire precisamente quello che è raffigurato sulla scatola, o infischiarsene arrivando a risultati molto più approssimativi, ma creativi e fantasiosi? È questo il nocciolo del vero messaggio di The Lego Movie, una delle produzioni più incredibili del cinema d’animazione. Diretto da Phil Lord e Christopher Miller (Piovono Polpette, 21 Jump Street) il film racconta la storia di Emmet, un omino Lego, tanto onesto quanto decisamente comune, che viene (erroneamente) scambiato per il Prescelto, la figura chiave per salvare il mondo Lego. Si ritroverà a dover guidare un gruppo di sconosciuti in una missione epica per fermare il malvagio tiranno Lord Business, un’avventura per cui Emmet è decisamente e goffamente impreparato. Lord Business vorrebbe fermare l’attimo nel momento della sua massima precisione, incollando pezzi e personaggi in un’eterna fissità che elimini ogni possibilità di creazione personale. Contro questa mania di controllo si schiera il più improbabile esercito di personaggi mai visto in un film. Si va da supereroi come uno scontroso Batman, il borioso Superman, Wonder Woman, un petulante Lanterna Verde, ai personaggi fantasy come Gandalf e Albus Silente, fino ad arrivare addirittura ad Abramo Lincoln. Il fatto è che tutti questi “Maestri Costruttori” sembrano non avere speranze contro l’esercito di robot del cattivissimo Lord Business. D’altra parte cosa può fare il povero Emmet, specie quando si scoprirà che la battaglia da combattere è molto più complicata? E, non da ultimo, chi vincerà tra la fantasia dei bambini e certa rigidità degli adulti?
La realizzazione del film è realmente impressionante. Al di là del numero stratosferico di mattoncini necessari (più di 15 milioni di pezzi), il film riesce a rendere efficacemente l’atmosfera particolare e totalizzante dell’universo Lego: dagli accessori, alle combinazioni, dalle espressioni fino alla resa dell’acqua nella doccia o nel mare, tutto è perfettamente e realisticamente Lego, con effetti particolari veramente riusciti (i palazzi o le macchine che vanno in pezzi e ritornano a essere solo montagne di mattoncini, i movimenti un po’ a scatti dei vari personaggi, i piani sequenza attraverso un’infinità di costruzioni. Giocato con un’acuta ironia che non risparmia né gli altisonanti supereroi, né il mondo dei grandi (quelli veri, spesso troppo occupati per giocare con i figli), The Lego Movie è la vera novità cinematografica dell’anno nel campo dell’animazione.
Beppe Musicco