Mark Whitacre, biochichimico che si è adattato a fare il super manager in una multinazionale del settore agroalimentare, sale ai massimi livelli della propria azienda. Ma a (banale) una contestazione dei propri superiori su un calo di profitti, inizia a trovare giustificazioni. E sembra averne trovata una a prova di bomba, nella concorrenza sleale di un’azienda giapponese. E quando offre all’FBI collaborazione per rivelare le malefatte dei propri capi – forse nell’ingenua speranza di sostituirli – la sua vita diventa un dedalo di segreti, intrighi, microfoni nascosti, bugie… C’è molto di vero (controllo dei prezzi su scala mondiale con altre aziende dello stesso ramo, truffe, tangenti), ma Mark non è immacolato come dice ai due agenti che lo seguono… Anzi, ha qualche problema nel distinguere tra cosa è vero e cosa non lo è… ,Meglio non svelare troppo, perché The Informant! è una commedia contaminata con la spy story, e rivelare troppo dei continui colpi di scena è sciupare in parte il film. Basti dire che Steven Soderbergh, dopo il dittico su Che Guevara, torna a Hollywood con un film decisamente nelle sue corde: c’è il ritmo e l’ironia dei film della saga di Ocean’s (forse con battute e dialoghi fin troppo sofisticati), la sceneggiatura gronda intelligenza, l’osservazione sulle persone – in particolare sul geniale e stupido Mark, un caso quasi da manuale di psichiatria – è affilata e arguta. E coglie il bersaglio, con semplicità, l’ironia caustica sui guasti di un capitalismo malato (il film è perfetto per questo 2009 di crisi mondiale causata da finanziarie fuori controllo e manager corrotti) ma anche la riflessione su persone che non sanno riconoscere il vero bene e rischiano di mandare a repentaglio le persone che amano e se stessi. Matt Damon, ingrassato per l’occasione di 15 chili, trova nei panni di Mark Whitacre il suo personaggio e la sua interpretazione migliore, attorniato da comprimari e caratteristi notevoli. Un film che ricorda la Hollywood migliore. Con un po’ più di nerbo e una trama meno intricata sarebbe un capolavoro. ,Antonio Autieri

The Informant!
La vera storia di un manager che denuncia le malefatte della propria azienda all’FBI. Durante l’inchiesta, vengono fuori segreti di ogni tipo, da tutte le parti…,