Nel nuovo capitolo della serie di The Equalizer, Robert McCall – ex killer governativo – sta vivendo una nuova vita, trasformandosi in giustiziere a favore degli oppressi. Dopo aver eliminato un boss mafioso in Sicilia e aver avvisato la CIA di un pericoloso traffico di droga, Robert – ferito – si ritrova in un grazioso comune della costiera amalfitana dove viene curato da Enzo. Giorno dopo giorno si innamora del posto e della sua gente che, però, è vessata da una gang camorrista violenta, guidata da Vincent Quaranta. Ovviamente Robert farà di tutto per portare giustizia nel paese…

Malgrado sia diretto dalle mani esperte di Antoine Fuqua (The Equalizer 2, Training Day, I magnifici 7), The Equalizer 3 – Senza tregua non convince. Il film è interamente ambientato in Italia. La vicenda si svolge ad Altomonte, paese in provincia di Cosenza, ma le riprese sono state girate ad Atrani, sulla costiera amalfitana, e questo disorienta un po’, soprattutto il pubblico italiano mentre fuori dai nostri confini sicuramente non ci si farà caso. Ma ad essere debole è soprattutto la sceneggiatura. Ci si chiede, ad esempio, come faccia Robert ad arrivare da solo nel covo di un pericoloso boss mafioso ricercato da anni. Anche l’intervento della CIA che sgomina il traffico di droga che doveva servire a finanziare terroristi siriani, è abbastanza confuso.

Nel film accadono alcuni eventi che vengono citati e poi totalmente dimenticati, come un attentato sanguinario alla stazione Termini di Roma che avrebbe meritato un minimo di approfondimento. Anche il clan di camorristi finisce con l’essere alla fine un po’ macchiettistico. Il film vuole anche lanciare il messaggio condivisibile della ribellione della comunità di Altomonte contro il clan di malviventi ma il tutto risulta abbastanza goffo, soprattutto nella scena in cui vediamo il capoclan Vincent circondato da tutti i cittadini che lo riprendono con lo smartphone. In tutto questo, si vede che il regista ha cercato di fare del suo meglio su un materiale debole e che Denzel Washington ci mette il suo mestiere nei panni di Robert; purtroppo, è debolissimo il personaggio dell’agente CIA Emma Collins (Dakota Fanning). Nel cast ci sono anche presenze italiane come Remo Girone (dottor Enzo) e Andrea Scarduzio (Vincent Quaranta). Sicuramente un film dimenticabile – infarcito da alcuni momenti violenti – che servirà, si spera, a portare un po’ di turisti sulla costiera amalfitana (ma se cercano Altomonte in Campania, rimarranno delusi…)

Stefano Radice

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