Sono sette e molto dispettosi. Stiamo parlando dei fratelli Brown: una prole che non ha nulla da invidiare alla capacità di scacciare tate della famiglia Von Trapp di Tutti insieme appassionatamente. Abbandonata ogni morale, fingono persino di mangiare l’ultima arrivata pur di attirare l’attenzione di un papà che da quando è morta la mamma è troppo assente. In realtà nella testa dell’uomo, un umile medico di campagna, regna un unico pensiero: trovare una nuova moglie altrimenti una ricca zia, che lo ha sempre aiutato economicamente, smetterà di passargli l’assegno mensile. Per fortuna ad aiutarlo arriverà una stramba tata, tanto brutta quanto efficiente, che si fa chiamare Nanny McPhee. In breve tempo l’alone di magia che la circonda dà nuove speranze alla disgraziata famigliola.,Una fiaba ideata dalla celebre attrice Emma Thompson (già sceneggiatrice di Ragione e sentimento) ispirandosi alla figura di Mary Poppins, di cui riprende la melanconica scomparsa della tata nel finale. Eppure lo spirito è lontano dal celebre film della Disney. Spariscono i numeri musicali e l’incursione del colorato e sgangherato cartone animato nell’austera Londra in cui vivono i fratellini Banks. In Nanny McPhee (o Tata Matilda, come vuole la versione in italiano del film) l’intera famiglia Brown è calata in un mondo da fiaba: le eccentriche tappezzerie del loro cottage di campagna, le stravaganti acconciature della temuta futura-matrigna e i vestiti infiocchettati dei fratellini sono soltanto alcuni dei campi in cui lo scenografo e il costumista hanno potuto sbizzarrire la propria fantasia. Eppure anche qui siamo in un’età ricordata per una certa rigidità di costumi, l’epoca vittoriana, che il regista mette in scena soltanto nella figura della zia cittadina, un personaggio piuttosto canonico che ha il merito di riportare al cinema la simpatica Angela Lansbury. La campagna resta il regno della genuinità (dove due giovani sposi decidono di avere ancora sette figli, dove sembrano attenuarsi le differenze tra classi, dove anche i brutti sono utili al mondo) e sa ancora aprire ad uno spazio fantastico. ,Daniela Persico