Non hanno nulla in comune, Lance Sterling e Walter Beckett. Il primo è un super agente segreto, carismatico e imbattibile, e comprensibilmente pieno di sé. Il secondo un giovane geniale ma goffo, che fin da piccolo – quando sperava di aiutare la mamma poliziotta (poi morta in azione) – cerca di inventare le cose più originali e strane, e in particolare armi segrete e diavolerie tecnologiche in un ufficio apposito al servizio di agenti come Sterling. Che però del suo aiuto non ne crede affatto di aver bisogno; come i suoi responsabili, del resto da sempre tutti lo considerano “strano”. Ma quando l’agente berrà inavvertitamente una pozione che trasforma i corpi e si ritroverà nel corpo di un piccione, lui avrà bisogno di Walter. Che dal canto suo cercherà di far capire a Lance le possibilità che gli regala la nuova condizione, per inseguire e sconfiggere un pericolo criminale che usa proprio la sua identità per le sue azioni malvagie.

Anche non sapendo che il personaggio di Lance Sterling è doppiato, nella versione originale, da Will Smith non ci si può sbagliare: non solo è sua la voce (in inglese), ma sono suoi anche i lineamenti su cui è stato “disegnato” l’agente segreto affascinante e arrogante, che ama lavorar da solo e che crede di non aver bisogno di nessuno. E che invece capirà, dopo la comprensibile rabbia per la trasformazione in volatile, che il goffo Walter può aiutarlo a uscire da una situazione compromettente (la polizia lo insegue credendo sia stato lui a compiere azioni delittuose, eseguite da un criminale che si camuffa da Sterling). E insieme potranno sconfiggere il male. Magari accordandosi sul modo: Lance non va per il sottile, mentre Walter detesta la violenza…

La trama è molto semplice, e i personaggi – non solo in due protagonisti ma anche gli altri, umani e non – sono efficaci pur se con poche sfumature: lo scopo di Spie sotto copertura è divertire, con tante battute e azione scatenata; il modello è ovviamente il filone di film alla James Bond. Ma questi aspetti il film – diretto da Nick Bruno e Troy Quane, registi esordienti ma già collaboratori in numerosi film animati, e derivante dal cortometraggio animato Pigeon: Impossible del 2009 – li ottiene con buona efficacia: le gag migliori sono quelle dovute alla trasformazione in piccione, con conseguenze di ogni tipo, ma anche al naturale Sterling è simpatico nel suo essere presuntuoso e insopportabile… Quanto a Walter Beckett, doppiato in originale dal “nuovo Spider-Man” Tom Holland, è buffo e pasticcione quanto basta a conquistare i giovani spettatori. E, come detto, l’azione è veloce e scatenata, quanto un vero film da 007. Magari con un po’ di indulgenza, e sorvolando un po’ su un certo sentimentalismo melenso nel finale (tra glitter e gattini), anche l’accompagnatore adulto non dovrebbe annoiarsi.

Antonio Autieri