In un futuro distopico, Spiderhead è un centro di detenzione moderno; ambienti ampi e rilassanti, nessuna cella e possibilità per i reclusi di muoversi e anche di uscire. Il problema è che tutti sono sottoposti agli esperimenti medici di Steve Abnesti che, aiutato dall’assistente Mark, testa farmaci che alterano lo stato emotivo delle persone. Sua “cavia” preferita è Jerry che, visti gli effetti di alcuni dosaggi e dopo la morte di una ragazza, decide di opporsi…
Tratto da un racconto fantascientifico pubblicato sul New Yorker nel 2010, Spiderhead è diretto da Joseph Kosinski, regista del successo mondiale di Top Gun: Maverick. Il racconto pone temi interessanti, su tutti quello dell’utilizzo di persone come cavie umane per sperimentazioni cliniche. Fino a che punto è lecito farlo, anche se tutti sono consenzienti? Fino a dove ci si può spingere? Il film parte con la giusta dose di coinvolgimento dello spettatore; da situazioni di relax si passa lentamente a momenti più tesi quando si capisce che gli intenti di Steve (Chris Hemsworth) non sono del tutto limpidi. Si aprono quindi squarci sulla vita passata dei detenuti che servono a spiegare le ragioni della loro prigionia e sulle quali Steve fa leva per “giustificare” le sue sperimentazioni. Veniamo quindi a scoprire gli errori di Jerry (Miles Terry), che in un incidente ha causato la morte della fidanzata e di un amico perché ubriaco, e quelli di Lizzy (Journee Smollett) che ha ucciso la figlia neonata dimenticandola in auto. Il problema del film è che, quando la storia entra nel suo vivo, quando i nodi morali della sperimentazione medica vengono al pettine – soprattutto dopo la morte di una ragazza – e si arriva inevitabilmente allo scontro tra Steve e Jerry, la sceneggiatura denota forti limiti e Spiderhead perde di efficacia trasformandosi quasi in un b-movie sci-fi, con un finale che regala un anti-climax emotivo che cancella quanto di positivo si vede nella prima parte. Non bastano l’impegno di Terry o l’istrionismo di Hemsworth a salvare una pellicola presentata come uno dei titoli di punta di Netflix del mese di giugno.
stefano radice
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