Bello, giovane, professionalmente affermato nel suo lavoro di dermatologo, Carlo è anche un vedovo con una bimba di dieci mesi, la dolce Sofia. La moglie Melissa è morta nel dare alla luce la loro figlia, e questo fatto – insieme a un segreto che si porta dentro – procura in Carlo un senso di colpa che è più forte del dolore stesso. Genitori, amici e colleghi si fanno in quattro per consolarlo, aiutarlo nel badare alla bambina (ci sono tutti gli inconvenienti classici: insonnia notturna, difficoltà di alimentazione, paure del genitore inesperto per la salute del pupo…), trovargli una nuova compagnia femminile. Ma gli esiti sono infelici (e disastrosi nell’approccio con l’ansiosa Caterina; che lo tormenta nella speranza di accalappiarlo), finché non si palesa nella sua vita la giovanissima e dolce Camille, che lo fa sorridere e lo intenerisce nella sua semplicità. Ricercatrice francese trasferitasi a Torino – dove si svolge la storia – per seguire uno studio sulla mappatura del cervello, Camille si adatta a fare da baby sitter saltuaria alla piccola Sofia. Farà centro nel cuore di Carlo, che troverà il coraggio di rivelare a se stesso e agli altri il segreto che l’affligge (che ovviamente non riveliamo) e riaprirsi alla vita.,Tratto dal romanzo Avventure semiserie di un ragazzo padre dell’australiano Nick Earls, Solo un padre è una commedia romantica di cui si sente l’origine anglosassone: in tanti hanno immaginato un film simile con Hugh Grant nei panni del protagonista. E in effetti ricorda a tratti le commedie con l’attore inglese, virando però spesso con brusche sterzate verso quelle hollywoodiane meno raffinate con Ben Stiller (c’è un gatto che ricorda quello di Ti presento i miei). E in questo non saper scegliere tra registro tra commedia e dramma, tra toni sospesi che tendono alla commozione e scivolate nel comico e nel grottesco, ne risente l’equilibrio narrativo. Come anche l’inserimento di personaggi un po’ sopra le righe, come l’amico superficiale che non trova la ragazza giusta (la troverà, ovviamente), la donna stressante da sempre innamorata di lui e che gli dà il tormento, il gay sempre allegro (oltre tutto interpretato dal dipendente “sfigato” della sitcom Camera cafè…).,Quarto film di Luca Lucini (che dopo aver lanciato Riccardo Scamarcio in Tre metri sopra il cielo e aver fatto di meglio con lo spigliato L’uomo perfetto e il notevole e sottovalutato Amore, bugie e calcetto ), Solo un padre genera dunque all’inizio aspettative che poi strada facendo delude. Perché i temi del dolore e del senso di colpa sono affidati a dialoghi serrati che spiegano troppo, a situazioni svelate con meccanismi facili (i flashback, la moglie morta che appare e parla al protagonista) che non fanno scattare il giusto coinvolgimento: così, il film rischia di non riuscire credibile né quando vuol far ridere né quando cerca di commuovere (anche se in alcuni momenti ovviamente, visto il tema, fa risuonare corde sensibili negli spettatori). Il che, visto il tema, è davvero sorprendente.,Soprattutto Lucini, ottimo narratore e tra i pochi giovani registi che preferisce affidarsi a sceneggiature altrui (qui quella di Fabio Bonifacci, altrove più ispirato), stavolta eccede qua e là in inquadrature “artistiche” e sequenze a effetto, invece di puntare sulla storia e sulla sceneggiatura; quasi a non fidarsi (non a torto, considerati i difetti) di entrambe. Lo stesso “colpo di scena”, quando arriva più che un colpo al cuore – come vorrebbe essere – è un colpo definitivo alla credibilità della storia. Non tanto in sé (non c’è niente di impossibile a questo mondo), ma per come viene raccontato.,Di positivo ci sono i due protagonisti: se Luca Argentero, ex concorrente del Grande Fratello tv, dopo Saturno contro e Lezioni di cioccolato, cresce a ogni film, la minuta e graziosa Diane Fleri (già apprezzata in Mio fratello è figlio unico) si impone a pieno titolo come uno dei volti più interessanti dell’attuale cinema italiano.,Antonio Autieri
Solo un padre
Carlo, giovane vedovo che vive da solo con la figlia di dieci mesi, vive il suo dolore senza aprirsi agli altri. Finché incontra la giovane e simpatica Camille…