L’uscita sugli schermi italiani di Solaris di Steven Soderbergh ha come primo effetto, per chi se lo ricorda, di far ripensare al film del 1972 diretto da Andrei Tarkovskij. Ai tempi, una miope concezione commerciale del distributore italiano aveva puntato la campagna pubblicitaria sulla contrapposizione, presentando il film come la risposta sovietica a 2001 Odissea nello spazio e sforbiciato la pellicola fino a farla passare da 165 originali a meno di 120, col risultato di rendere incomprensibile un film non facile, e accreditare presso il pubblico l’idea di avere a che fare con un regista criptico, che per il solo fatto di essere russo si esprimeva in maniera scarsamente comprensibile, con un film fatto di poche parole e lunghi silenzi, il cui senso andava quasi totalmente perso. L’arrivo sugli schermi italiani della pellicola di Soderbergh interpretata da nomi di richiamo, oltre a essere l’occasione per vedere un film non banale, è motivo, per chi ne avesse la curiosità, di andare a noleggiarsi il dvd della versione di Tarkovskij, che contiene l’opera nella sua versione primitiva e integrale. Steven Soderbergh, ben conoscendo il pubblico americano, dà tutto un altro taglio alla storia, rispetto al film di Tarkovskij: pur mantenendo il nucleo dell’avvenimento (la comparsa della “pseudo moglie”), asciuga la vicenda, concentrandola solo sulla stazione, con rapidi flash back che riportano al passato. Anche Soderbergh non ha bisogno di effetti speciali, in compenso sfrutta abilmente la presenza del divo George, infilandolo nudo in un paio di scene, per l’entusiasmo del pubblico femminile. Una pura operazione commerciale, quindi? Diciamo che da buon Hollywoodiano il regista riesce a salvare capra e cavoli e lascia comunque allo spettatore la possibilità di intravedere una storia non banale su cui interrogarsi, magari proprio nel confronto col libro o la prima versione russa.,Beppe Musicco

Solaris
Uno psicologo è inviato sulla stazione spaziale che ruota intorno al pianeta Solaris per cercare di capire quello che sta succedendo, dopo un video messaggio molto preoccupato. Al suo arrivo lo psicologo scopre che il particolare oceano di Solaris, bombardato da radiazioni, risponde dando vita agli affetti scomparsi degli umani.