Fantascienza di quart'ordine, davvero inguardabile. Un fotografo e la sua ragazza rimangono intrappolati in un grattacielo e cercano la salvezza assieme a degli amici da strane creature aliene dotate di un luce potentissima e capaci di ipnotizzare e risucchiare gli esseri umani all'interno delle proprie astronavi. Così, nell'unica sequenza suggestiva del film, un fascio di luce cattura migliaia di corpi nelle astronave restituendo un'eco fortissima delle immagini dell'11 settembre e dei tanti disperati che si gettavano nel vuoto per sfuggire al massacro. Il plot è quello di tanti b-movie, anche notevoli, che hanno affollato negli anni 80 e 90 gli scaffali delle videoteche, ma il legame con la grande tradizione del film di fantascienza a basso costa si ferma qui. I fratelli Strause dietro la macchina da presa, dopo aver realizzato il pessimo Alien vs Predator 2, girano quello che è finora il loro film peggiore: fallimentare sia sul piano strettamente tecnologico degli effetti (inguardabili, e datati) sia su un piano narrativo, dirigendo una vicenda priva di quella suspense necessaria al film per decollare. Per non dire del cast anonimo a cui vengono regalate battute di sceneggiatura che provocano risate involontarie: come quel momento in cui, nel pieno dell'attacco degli alieni, una ragazza incinta chiede all'amica di non fumare perché il fumo passivo fa male al bimbo… I riferimenti al cinema di fantascienza o di genere non mancano: dal già non riuscitissimo Cloverfield (Reeves, 2008), ai classici apocalittici degli anni 90 Independence Day (Emmerich, 1996) e Armageddon (Bay, 1998) fino a veri e propri classici senza tempo come Distretto 13 di Carpenter a cui i fratelli Strause guardano nel racconto di un assedio senza troppe speranze. Ma il risultato, complice anche un finale terribilmente tronco che richiama senza troppo criterio District 9 (Blomkamp, 2009), e che anticipa purtroppo a un secondo episodio, è un pastrocchio che può essere etichettato fantascientifico solo per la presenza di alieni mai davvero protagonisti.,Simone Fortunato