Nella tranquilla città di Mossingham tutto sembra uguale e immutabile: il padrone di casa (miope e distratto) perennemente preso dai suoi pensieri, le pecore capitanate da Shaun in perenne agitazione e alla costante ricerca di attività ludiche e scherzose anche quando il dovere le chiama, il cane Bitzer che le controlla con fare sospettoso ma in fondo bonario. Ma l’arrivo alla fattoria di Mossy Bottom di una strana e misteriosa creatura, nascosta nel fienile, richiede a Shaun azioni sicure e decise: intanto, c’è da fidarsi di quell’essere azzurrino che – se i suoi versi hanno un senso – viene da un altro mondo e che dovrebbe chiamarsi Lu-La? Sicuramente la piccola aliena è simpatica, pasticciona, inesperta e ha bisogno di aiuto e di una guida: chi meglio di Shaun? Soprattutto, è sperduta e le mancano i genitori. Per il gregge sarà l’inizio di una grande missione: tentare di riportarla a casa. Ma dovranno proteggerla da chi la vuole catturare.
Sequel del fortunato film del 2015, a sua volta “figlio” di una serie tv inglese di culto, Shaun, vita da pecora: Farmageddon – Il film mantiene gli elementi base della creatività e comicità della Aardman Animation, con i suoi personaggi in stop-motion. Senza parole ma solo versi, risatine e borbottii, perché gli animali e gli umani del film non ne hanno bisogno potendo poggiarsi su umorismo british clamoroso ed esilarante; tanto da ricordare le comiche del muto (ma senza neppure bisogno dei cartelli con note di dialogo o di situazioni). C’è davvero un che di keatoniano (nel senso di Buster Keaton) in certe gag scatenate dalle pecore, che scatenano sovente il caos con le loro iniziative. Ma con tecniche e riferimenti cinematografici più aggiornati che mai. Quando poi arriva Lu-La, il ritmo diventa vorticoso: la scena del supermercato, per esempio, ha meccanismi e tempi comici perfetti, e così tante altre. Interessante anche il senso di responsabilità che la sua presenza accresce in Shaun, stavolta più maturo e che sviluppa un sentimento di protezione verso di lei (ma è una lei?), sentendosi un po’ fratello maggiore e un po’ genitore. Con il passare dei minuti l’avventura acquista il sapore dei film alla 007, dei grandi film di fantascienza e dei classici per famiglie: a cominciare da E.T. con tutto il suo carico di sentimento e umorismo che funziona per tutte le età; anche Lu-La infatti ha nostalgia di casa. E quando la missione sarà compiuta, non mancherà anche una nota di commozione che non guasta mai. Grazie non solo a Shaun, ma anche a una “cattiva” che aveva i suoi motivi – e un doloroso ricordo – per esserlo diventata.
Antonio Autieri