Una leggenda narra che chi possiede i Dieci Anelli (il Mandarino) può diventare immortale e dominare il mondo… Shang-Chi vive a San Francisco e, insieme alla fidata amica Katy, fa il parcheggiatore in un hotel di lusso. Un giorno subisce l’attacco di una banda criminale che lo costringe a rivelare la sua vera identità, quella di essere il figlio del Mandarino. Insieme a Katy parte per cercare la sorella Xialing; i tre, però, vengono rapiti dal Mandarino che li vuole coinvolgere in una missione pericolosa e moralmente inaccettabile…

Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli è il nuovo capitolo del Marvel Cinematic Universe che questa volta sbarca direttamente in Asia, portando al cinema le imprese del supereroe cinese Shang-Chi. Regia affidata a Destin Daniel Cretton che, dopo un film dall’impegno civile come Il diritto di opporsi, si misura con un genere completamente diverso come il cinecomic. Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli è un film che punta molto sull’action e sul fantasy, lasciando da parte le atmosfere sci-fi che hanno spesso caratterizzato i film Marvel. Ci sono ritmo, una giusta dose di ironia e un bello spirito avventuroso a coinvolgere gli spettatori. Il film passa da ambientazioni e location americane per trasferirsi poi in Cina, a Macao, e terminare in un regno magico e fantasy, abitato da creature bizzarre ma anche paurose, dove avviene lo scontro finale tra il bene e il male; peccato che, come capita a diversi titoli Marvel, con il passare dei minuti il film diventi un po’ troppo sovraccarico di effetti speciali, battaglie e scontri pirotecnici.

Quello di Cretton, però, è anche un film sul difficile rapporto tra Shang-Chi (Simu Liu) e il padre Mandarino (Tony Kiu-Wai Leung) che sfocerà in uno scontro decisivo da cui Shang uscirà consapevole di quella che è la sua vera missione nella vita e il suo vero ruolo, non potendo sfuggire al destino da predestinato. Nel cast troviamo anche la star in ascesa Awkwafina nei panni di Katy, Michelle Yeo in quelle della guerriera Ying Yan, zia di Shang e Xialing (Meng’er Zhang), e Ben Kingsley nei panni dell’improbabile “giullare di corte” Trevor.

Aldo Artosin

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