In un reality show americano, delle persone prese a caso e controllate 24 ore su 24 dalle telecamere, devono eliminarsi a vicenda, per poter vincere e sopravvivere.,Sull’onda del successo dei reality show americani, arriva in Italia il violentissimo Serie 7 Contenders. Il film, che dovrebbe criticare il concetto stesso di tali show – e cioè la perdita della dimensione intima dell’esistenza – mostrandone le assurde deviazioni di un programma realizzato addirittura per filmare in diretta la morte dei protagonisti, si riduce ad essere in realtà, una vetrina per gli istinti e le violenze più bestiali, che vengono mostrate, nei minimi particolari senza un reale giudizio di valore. Forse più per scandalizzare, che per entrare nel merito di un problema oggettivo (l’invasione della violenza fine a sé stessa nella televisione), Serie 7 – Contenders, dopo i primi minuti d’impatto, si perde attorno ad una storia che, come nelle peggiori trasmissioni televisive, ha ritmi e dialoghi assolutamente piatti.,Serie 7 – Contenders, al di là della mediocrità della fattura, ci porta su un argomento a lungo abusato per quanto riguarda l’uso del mezzo cinematografico, ma raramente affrontato con decisione: la presenza della violenza all’interno del cinema. Il dibattito è vecchio come il mondo e non ci sentiamo di entrare nel merito della questione per ricamare chissà quale altra teoria. Certo è che, se ci guardiamo attorno, troviamo moltissimi film in cui, direttamente o indirettamente, è presente la violenza, che vive in tanti modi e sotto tanti aspetti: dalla violenza psicologica a quella morale, a quella fisica, a quella sessuale, alla violenza, infine, delle immagini.,Secondo noi, il problema non sta tanto nella presenza o meno della violenza – che fa parte della vita e, he a seconda della storia personale del singolo autore, può essere presente nei film-, il problema è una altro: che uso si fa della violenza e che motivazione ci può essere dietro quella scena violenta.,Se la violenza serve a comunicare qualcosa (un giudizio, un dato di fatto, un malessere), ben venga, anche se poi necessario giudicare della forma in cui viene mostrata questa violenza (non tutte le forme, o gli stili sono etici e, quindi, morali); se, come nel caso di Contenders, la violenza esiste di per sé, non possiamo che giudicare un’inutile ricerca di scandalo.,Se dovessimo giudicare il valore di un film solo a partire dalla violenza, dovremmo rinunciare a metà del grande cinema (e, nella fattispecie, a tutto Kubrick); partendo da un metodo di analisi diverso, – e cioè dall’oggetto che si impone alla nostra intelligenza, si inizia un nuovo modo di vedere i film, e di giudicarli.,

Serie 7 – The Contenders
Scarica in PDFIn un reality show americano, delle persone prese a caso e controllate 24 ore su 24 dalle telecamere, devono eliminarsi a vicenda, per poter vincere e sopravvivere.,Sull’onda del successo dei reality show americani, arriva in Italia il violentissimo Serie 7 Contenders. Il film, che dovrebbe criticare il concetto stesso di tali show – […]