9 settembre
Stasera la giuria proclamerà i vincitori della 80ma Mostra del cinema di Venezia, dopo undici giorni di festival. Ecco le ultime due recensioni, che chiudono il diario Sentieri a Venezia 2023 realizzato grazie alle impressioni dei nostri inviati.
Sylvia lavora come assistente ai malati mentali in una casa di cura a New York, ha una figlia preadolescente e nasconde un passato difficile fatto di violenze e abusi mai denunciati. Quando a una rimpatriata del liceo incontra quello che crede essere una sua vecchia conoscenza, le memorie del passato riemergono stravolgendo la routine di Sylvia…
Regista messicano controverso e spesso cinico nei finali dei suoi film, con Memory Michel Franco sembra voler prendere una boccata di aria fresca e dà vita a un’opera che parla degli outsider della società con uno sguardo pieno di compassione, amore e speranza. Non vi sveliamo oltre per non guastare una visione piena di svolte commoventi e coinvolgenti: vi diciamo solo che il film si presenta in un modo, forse anche prevedibile e telefonato nella prima parte, per poi allontanarsi lentamente da quella superficie, trasformandosi in una vicenda capace di emozionare lo spettatore oltre ogni previsione. La forza di Memory è poi anche quella dei suoi protagonisti, la coppia for,ata da Jessica Chastain e Peter Sarsgaard, entrambi eccellenti nella loro capacità di parlare con gli sguardi ancor più che con le parole. Nota di merito anche alla giovane tredicenne Brooke Timber che, siamo sicuri, rivedremo molto spesso sugli schermi in futuro. (Letizia Cilea)
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Mathieu è un noto attore cinematografico in piena crisi dopo aver rinunciato a una grossa parte per uno spettacolo teatrale. Si ritira da solo in una Spa per chiarirsi le idee, e dopo giorni di solitudine e autocommiserazione incontra per caso Alice, sua vecchia fiamma di cui ormai aveva perso le tracce.
Il francese Stephane Brizé esce dalla sua comfort zone fatta di thriller su finanza, lavoro e alte sfere industriali (con tre film come La legge del mercato, In guerra e Un altro mondo) per imbarcarsi in una storia che parla di amore e occasioni perdute. Il racconto di Hors Saison prende il via con alcune divertentissime scene di Mathieu, ben interpretato da Guillaume Canet, intento a scoprire le diavolerie tecnologiche dell’avanzatissima Spa in cui è capitato, scoprendo che – esattamente come nella sua vita – tutto è più complicato e meno efficiente di quanto appaia.
Il film si trascina poi in alcune lungaggini ridondanti e anche se l’entrata in scena di Alba Rohrwacher, delicatissima nei panni di Alice, aiuta un po’ il dinamismo del racconto, Hors Saison soffre comunque fino alla fine di tempi sbagliati e di una certa ripetitività di temi che mai arrivano a svilupparsi fino in fondo. Non pienamente convincente dunque, ma comunque apprezzabile l’avventura di Brizé in un genere poco frequentato che in futuro potrebbe dargli qualche soddisfazione. (Letizia Cilea)
E con le ultime due recensioni, ringraziamo i nostri splendidi inviati e vi salutiamo, nella speranza che il diario Sentieri a Venezia 2023 vi sia piaciuto.
Nella foto: Peter Sarsgaard e Jessica Chastain in Memory di Michel Franco
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