Security inizia con una ragazza, Maria, che vediamo insanguinata per le strade di Forte dei Marmi; la riprendono le telecamere di sicurezza di lussuose ville. Quando il proprietario di una di queste avvisa Roberto Santini, responsabile della società che ha installato le videocamere di tutta la zona, inizia un’indagine che lo coinvolge direttamente, insieme alla polizia. Santini è quasi divorziato da Claudia, candidata a sindaco per una lista di destra sostenuta dall’imprenditore Curzio Pilati, e ha una figlia diciassettenne, Angela, pericolosamente fidanzata con il suo professore di scrittura creativa, Stefano. Intanto i sospetti si concentrano Walter Spezi, un elettricista con il vizio del bere e padre di Maria…
Primo film diretto in Italia dal veterano britannico Peter Chelsom – che ha da anni la cittadinanza onoraria nella cittadina toscana di Fivizzano, e che ha nel suo curriculum film come Basta guardare il cielo, Serendipity e Shall We Dance? – Security è tratto dal romanzo omonimo di Stephen Amidon, già autore de Il capitale umano. Come nel romanzo del 2008, anche in Security viene preso di mira un certo ambiente benestante, borghese e ipocrita. Se ne Il capitale umano, portato al cinema da Paolo Virzì, la scena si svolgeva in Brianza, qui siamo in Toscana, a Forte dei Marmi. Il film ha diverse trame che si intrecciano e una sua complessità che non sempre è sciolta in modo convincente. C’è la vicenda principale che è quella dell’indagine, cui si aggiunge il rapporto tra Roberto (Marco D’Amore) e Claudia (Maya Sansa), la relazione tra Angela (Ludovica Martino) e Stefano (Silvio Muccino), il ruolo di Curzio Pilati (Fabrizio Bentivoglio). Tanti personaggi per tante trame e sottotrame che alla fine appesantiscono la storia, condizionano anche la recitazione degli attori e non valorizzano gli spunti interessanti del film che è disponibile su Sky e su Amazon.
Aldo Artosin
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