Orlando (Rocco Papaleo) è un mite accordatore di Salerno, ormai sessantenne, con due problemi che lo condizionano pesantemente: il primo è il mal di schiena che lo affligge da tempo; il secondo è che vede in continuazione l’Orlando giovane che era (Simone Corbisiero), che gli ricorda continuamente come i suoi sogni giovanili di diventare un musicista si siano ridotti a pianoforti da accordare per lavoro e canne da fumare nel tempo libero.
Il casuale incontro con Olga, una simpatica ed esuberante fisioterapista (la cantante Giorgia) lo rimette provvisoriamente in sesto, ma la donna gli dice che, per capire bene la sua postura e trovare la cura adatta, ha bisogno di una sua fotografia da giovane. Pur se di malavoglia, Orlando accetta di andare fino a Lauria, suo paese natale in Basilicata, ed entrare nella casa dove non mette piede da anni. Le vecchie foto riportano a galla la sua storia, il rapporto con la madre scomparsa (Manola Rotunno), ma soprattutto con la sorella Rosanna (Angela Curri), con la quale non parla da oltre vent’anni.
Rocco Papaleo, a sette anni di distanza da Onda su onda e a tredici dal suo film d’esordio, Basilicata coast to coast, torna dietro la macchina da presa per dirigere questo Scordato, una storia dal titolo a doppio senso e dai toni autobiografici (il regista è nato proprio a Lauria), sulla difficoltà di accettare la vita adulta anche quando ci si è dentro da un pezzo; ma soprattutto di fare pace col proprio passato, specie se legato a drammi familiari, come le scelte sbagliate di una sorella cui si era legatissimi. La scelta di farsi affiancare da un sé giovane è particolarmente riuscita, grazie anche alla bravura di Corbisiero nel ritmare un controcanto puntuale ma non ossessivo. Aggiungiamo che Papaleo ha buon gioco nell’usare panorami tra i più belli del mezzogiorno d’Italia (colline, boschi, laghi) e valorizzare anche Giorgia, che dimostra anche un inaspettato talento recitativo (e quando canta poi..).
Beppe Musicco
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