In Ritorno al crimine ritroviamo Sebastiano, Moreno, Giuseppe, Gianfranco e Renatino intenti a recuperare il bottino di una rapina. Si mettono sulle tracce di Sabrina che sa come recuperarlo. Durante l’incontro tra la donna e la banda, l’irruzione del camorrista Van Gogh nella villa causa la morte di Gianfranco. Per resuscitarlo, Sebastiano, Moreno e Giuseppe tornano nel 1982 per cercare di cambiare il corso degli eventi mentre Renatino e il falsario Ranieri – marito di Sabrina –  cercano disperatamente di salvare la figlia Lorella, rapita proprio da Van Gogh…

Ritorno al crimine è il secondo capitolo della trilogia scritta, diretta e interpretata da Massimiliano Bruno. Dopo il successo del precedente Non ci resta che il crimine, il sequel avrebbe dovuto approdare su grande schermo nell’autunno 2020 ma la chiusura dei cinema ha spinto i produttori a optare per la pay Tv. Del primo film, Ritorno al crimine mantiene sostanzialmente il cast e il meccanismo del viaggio nel tempo come illustri predecessori quali Ritorno al futuro e Non ci resta che piangere. E proprio l’affiatamento del cast è il punto forte del film; Alessandro Gassmann (Sebastiano), Gian Marco Tognazzi (Giuseppe), Marco Giallini (Moreno) mantengono una bella chimica tra loro e si completano bene anche nei momenti più divertenti. Edoardo Leo (Renatino) insieme alla new entry Carlo Buccirosso (Ranieri) costituiscono una nuova coppia comica con un discreto affiatamento.

Il limite del film sta nella sceneggiatura che procede troppo per gag e in un meccanismo, quello appunto del viaggio nel tempo, che non presenta particolari novità rispetto al primo film. Le parti più divertenti sono affidate a Renatino, il boss della banda della Magliana che – catapultato dal 1982 ai giorni nostri – si trova totalmente spiazzato dalla modernità fatta di telefonini, password, social network e mondanità. Da sottolineare la presenza nel cast di Loretta Goggi nei panni di Sabrina. Quello di Massimiliano Bruno non è certamente un capostipite della comicità ed è anni luce lontano da Non ci resta che piangere ma, tra un tributo al poliziottesco anni 70 e una presa in giro di Gomorra, riesce a intrattenere lo spettatore. Regista e cast sono già al lavoro per l’ultimo episodio della trilogia, C’era una volta il crimine, ambientato nel 1939.

Aldo Artosin

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