Ci ha fatto ridere e sorridere parecchio, a teatro e al cinema (direttamente o negli adattamenti dalle sue opere), Neil Simon. Un uomo di parola, anzi di scrittura, essendo forse il più grande autore statunitense di commedie teatrali e di sceneggiature tra gli anni 60 e 90. Sicuramente uno dei re di Broadway, con le sue commedie acutissime e divertenti. Newyorchese doc, nato nella Grande Mela il 4 luglio 1927 (dove è scomparso il 26 agosto scorso per le conseguenze di una polmonite), Marvin Neil Simon iniziò la carriera come autore televisivo, ma è a teatro che ottiene dagli anni 60 i primi grandi successi: tra queste, A piedi nudi nel parco (1963), La strana coppia (1965) e Appartamento al Plaza (1968) che diventarono altrettanti successi cinematografici negli adattamenti di registi con cui collaborava e che senza di lui non avrebbero avuto quelle battute fulminanti e quei caratteri indimenticabili, che poi grandi attori come Robert Redford e Jane Fonda (il primo titolo) ma soprattutto due giganti della commedia come Jack Lemmon e Walter Matthau avrebbero esaltato (e ne sarebbero stati esaltati). Seguirono nei decenni successivi Il prigioniero della Seconda Strada (1971), da cui la tragicommedia che al cinema vide la formidabile accoppiata formata da Jack Lemmon e Anne Bancroft, I ragazzi irresistibili (1972), poi al cinema con Jack Lemmon e George Burns. E poi California Suite (1976), Stanno suonando la nostra canzone (1979), Biloxi Blues (1985), Rumors (1988), Goodby amore mio! (1993). Testi che portavano spesso alla candidatura all’Oscar per la sceneggiatura: ben quattro quelle di Simon, con le versioni cinematografiche diLa strana coppia (1969) di Gene Saks – già regista di A piedi nudi nel parco al cinema – e altri tre film tutti diretti da Herbert Ross: I ragazzi irresistibili (1976), The goodbye girl (da Goodbye amore mio!, 1978) e California suite (1979). Ma scrisse anche il musical Sweet Charity (1966), tratto da Le notti di Cabiria di Fellini, poi diventato nel 1969 un film omonimo con il suo apporto.
Solide strutture e gag indimenticabili, battute al veleno e ping pong verbali inesauribili, con risate fino alla lacrime all’ennesima visione (ci è capitato di recente, rivedendo ancora La strana coppia e I ragazzi irresistibili). Ma senza dimenticare che dietro le risate c’era sempre un fondo amaro o struggente, fosse la solitudine di un uomo divorziato, la frustrazione da perdita del lavoro o lo struggimento per la vecchiaia. Tra le tante sceneggiature, anche la collaborazione a Caccia alla volpe (1966), film internazionale diretto da Vittorio De Sica con le prestigiose firme di Neil Simon e Cesare Zavattini. Ma anche Un provinciale a New York (1970), sempre con Jack Lemmon, e l’esilarante parodia gialla Invito a cena con delitto (1976). Poi un lento declino, in cui opere che interessanti che diventavano automaticamente film (Ricordi di Brighton Beach, con Matthew Broderick) si alternano con film poco memorabili come Bella, bionda… e dice sempre sì (1991, con Alec Baldwyn e Kim Basinger) o come l’inutile sequel La strana coppia II (1998). Ma a Neil Simon, come al duo Lemmon-Matthau, gli si perdonava tutto.
Antonio Autieri