In mezzo a milioni di esseri umani inconsapevoli vivono individui speciali, dotati di poteri straordinari. Sono in grado di prevedere il futuro, o di muovere gli oggetti, di influenzare il comportamento delle persone, di stanare un fuggitivo, di guarire e di distruggere. I nazisti cercarono di trasformare queste persone in armi ma non ce la fecero. Dopo di loro tutti i governi, attraverso Divisioni segrete e spietate, hanno voluto usare queste persone, rapendole, manipolandole e spesso uccidendole in nome del proprio interesse. Purtroppo, gli stessi medicinali usati per incrementare i loro poteri finiscono anche per ucciderli. Ma un giorno una ragazza, miracolosamente sopravvissuta all’iniezione, sfugge da un laboratorio e inizia una fuga forsennata, aiutata da una veggente tredicenne e da un ex fidanzato telecineta eroe suo malgrado. Sulle loro tracce, per le strade di Hong Kong, governi di tutto il mondo.,Già dalla sinossi si capisce quando la pellicola di McGuigan (sopravvalutato autore di Slevin – Patto criminale) rubacchi senza vergogna da pellicole più o meno recenti (i più evidenti sono X-Men, ma anche Matrix, oltre che tutto un genere di fantascienza paranormale anni Settanta-Ottanta, di ispirazione spesso antigovernativa e anarchica, che inseriva i poteri psichici come variabile della Guerra Fredda), ma nonostante il cast rispettabile mantiene un’aria da serie B nobilitata da effetti speciali discreti.,Piuttosto confusa la storia, con il solito gruppetto di eroi riluttanti: qui soprattutto l’aitante telecineta (comprensibilmente desideroso di avere a che fare il meno possibile con gente che riesce a rintracciarlo annusandogli lo spazzolino da denti e che lo picchia senza pietà) perseguitato da rappresentanti senza scrupoli del governo (che sia quello cinese o americano sembra non fare differenza, loro si dichiarano orgogliosamente apolitici) e che deve recuperare una valigetta che contiene la medicina misteriosa capace di esaltare i loro poteri (un McGuffin nemmeno tanto elaborato).,Il finale aperto, i buchi narrativi e la menzione insistita di personaggi che si vedono solo di striscio ma si intuiscono fondamentali (la madre della piccola veggente Dakota Fanning, in piena crisi adolescenziale) lascia capire che i produttori avevano in mente qualche sorta di sequel, ma il risultato è solo la confusione fastidiosa del cambio continuo di regole del gioco.,Come al solito, l’introduzione di previsioni di un futuro sempre oggetto di possibili mutamenti scatena inevitabili paradossi e contraddizioni che non sempre vengono trattate con la dovuta abilità. Tutto questo sarebbe però secondario se ci fosse almeno un personaggio con uno straccio di psicologia, cosa di cui invece gli autori hanno pensato bene di poter fare a meno. Ne è un segnale la facilità superficiale con cui non solo i cattivi ma anche quelli che dovremmo considerare come buoni, eliminano o manipolano come pedine tutti quelli che si trovano sul loro percorso, di inseguimento o di fuga, in una progressione più da videogioco che da umani in carne ed ossa.,Il tutto si svolge per le vie di Hong Kong, una location inizialmente stimolante ma alla lunga un po’ claustrofobica e che si immagina dovuta a ragioni di budget, visto che ci si aspetterebbe persone in fuga e desiderose di perdersi tra la folla non scegliessero un luogo dove sono praticamente gli unici a non avere la pelle gialla.,Nel complesso si tratta di un film che si lascia vedere e dimenticare in fretta, se non per qualche effetto speciale di buona fattura, che tuttavia ormai anche le pellicole più modeste riescono a mettere in mostra.,Laura Cotta Ramosino

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Un giovane uomo dotato di poterei telecinetici e una tredicenne chiaroveggente alla ricerca di una ragazza anch'essa con poteri fuori dal comune, e per questo in pericolo di morte…