Autore noto per il suo stile austero e rigoroso e per l’attenzione ai temi più profondi dell’esistenza, Robert Bresson in Pickpocket (suo quinto film, mai distribuito in Italia al cinema ma solo in tv e in home video) racconta un progressivo inaridirsi dell’animo di un uomo inquieto che diventa schiavo del vizio del furto. Inaridimento spiegato e illustrato dallo stesso protagonista – che si allontana anche dalla madre malata – grazie alla voce fuori campo del giovane che legge il suo diario: soluzione che accentua il carattere riflessivo e di autocoscienza del film, come di tutta la filmografia bressoniana.,Quando sembra che nulla possa scuotere il protagonista (nemmeno la paura del castigo: e più d’uno ha visto nel film una vaga ispirazione a Delitto e castigo di Dostoevskij), Michel incontra Jeanne, che lo scuote da quell’apatia. Ma è un incontro comunque incerto, come incerta è l’adesione ad esso di Michel combattutto tra l’orgoglio per la propria indipendenza e la tentazione di cedere all’amore come apertura all’altro.,Fino al finale, commovente e imprevedibile che segnala non tanto un’inedita (per Bresson, cristiano tormentato) conclusione positiva, ma il riconoscimento del valore e dell’origine di quell’incontro. Come sottolinea la celebre frase che apre e chiude il film: «Jeanne, che strano cammino ho dovuto percorrere per arrivare fino a te». Un cammino lungo e sofferto che porta all'accettare di essere voluti da qualcuno rispetto all'aridità del cuore iniziale, che fa essere padroni della realtà («Ero fiero di me stesso» dice all’inizio Michel, «mi sentivo il padrone del mondo»).,Non solo un assoluto capolavoro, tra i tanti dell’autore di Il diario di un curato di campagna, Un condannato a morte è fuggito e Mouchette, ma anche – come scrisse un critico –«la più bella storia d’amore di tutto il cinema di Bresson, dolorosa certo ma anche piena di slanci e desiderio, capace di portare i due protagonisti a superare i propri limiti e ad aprirsi l’un l’altro».,Antonio Autieri,
Pickpocket
Affascinato dal furto, Michel si fa irretire da un borsaiolo (o pickpocket, da cui il titolo) professionista che gli insegna i trucchi del mestiere. Convinto della propria superiorità sulla stessa legge, Michel rimane però scosso nella sua aridità morale dall’incontro con Jeanne, una ragazza madre. Ma l’arresto sembra farlo precipitare nella disperazione…