Il titolo originale del film è un’espressione francese al solito mal tradotta in italiano, che si riferisce ai molti segreti e “non detti” che aleggiano su un gruppo di amici parigini quarantenni che ogni anno spendono le vacanze estive a Cap Ferret nella casa al mare del più ricco e vecchio di loro, Max. Sarebbe un’estate come le altre, ma lo scapestrato Ludo, dopo l’ennesima notte di stravizi, fa un incidente in moto e finisce in coma in ospedale. Dopo molte esitazioni si decide di partire ugualmente ma il “fantasma” dell’amico lontano e forse morente, le tensioni interne al variegato gruppo, i segreti non detti, ma anche alcune scomode rivelazioni (tra cui la confessione di un’insana “attrazione” per Max da parte dell’amico massaggiatore sposato e con figli) fanno montare la tensione tra un barbecue, una mangiata di pesce nel ristorante di fiducia e una gita in barca. ,Eh sì, perché al di là della lunga consuetudine gli amici hanno ognuno il proprio piccolo segreto e la propria debolezza: c’è il tombeur de femmes irrecuperabile, l’innamorato respinto che vive di sms, la solitaria malata di sesso per cui è giunto il momento di pagare il conto, il capo gruppo che non sa come gestire l’amico innamorato, la padrona di casa nervosa, i bambini che fanno sempre le domande sbagliate.,C’è il (semi)morto, c’è la casa in comune, c’è il gruppo di amici: il confronto con Il grande freddo di Kasdan viene naturale, ma l’atmosfera, nonostante le scene madri e i drammi veri che non mancano, è tutta diversa, illuminata dal sole della Francia litoranea.,C’è sicuramente almeno una mezzora di troppo in questa dramedy transalpina ipertrofica e piena di star (anche se prodotta un paio d’anni fa trova finalmente le sale quando due dei protagonisti sono saliti alla ribalta italiana, il comatoso Jean Dujardin per The Artist e François Cluzet per Quasi amici) ma gliela si perdona perché si passa volentieri un po’ di tempo in più insieme a questa combriccola piena di imperfezioni e idiosincrasie tra musiche di sicuro un po’ ruffiane ma azzeccate.,Alla fine tutti i nodi vengono al pettine, a volte anche in modi dolorosi e drammatici, e le soluzioni non sono affatto scontate, ma tutte improntate a una sofferta accettazione dei limiti reciproci in nome di un legame che si riscopre saldo nelle avversità e nelle diversità. Non sempre si riesce ad avere tutto quello che si vuole ma vale la pena tentare e, a dispetto del titolo, la verità resta sempre un bel passo avanti per ricominciare a vivere.,Laura Cotta Ramosino