Secondo film tratto dai racconti di Beatrix Potter, dopo Peter Rabbit, il film è ancora un mix tra la presenza di veri attori e animazioni digitali che rendono perfettamente resi tutti gli animali protagonisti, con un effetto di compartecipazione veramente riuscito. Continuando da dove il primo film si era interrotto, Peter Rabbit (doppiato in Italia da Nicola Savino) si arrende al fatto che la sua migliore amica umana Bea (Rose Byrne) sposi il suo peggior nemico umano, Thomas (Domhnall Gleeson). Mentre le sue sorelle Flopsy, Mopsy e Codatonda sono totalmente incantate dai nuovi eventi, il cugino Benjamin non manca di rimarcare a ogni piè sospinto l’ironia della situazione. Anche perché Thomas rimane convinto che Peter sia rimasto il solito combina guai, col risultato di spingere il coniglio a comportarsi proprio come Thomas pensa che faccia.
Intanto le cose si complicano anche tra i due sposini: il libro per bambini sulle storie dei conigli illustrato da Bea ha strappato l’attenzione di Nigel Basil-Jones (David Oyelowo), un agente editoriale che promette fama e fortuna e che da subito indispone Thomas, preoccupato che questo possa costare a Bea la sua integrità artistica.
Ma questo aspetto viene messo in secondo piano dalla catena di eventi scatenata da Peter, che comprende furti, risse, assalti, catture e anche l’uso di droghe (quando si scopre l’effetto che le caramelle possano avere sui conigli), degni di una comica slapstick con aspetti anche da gang dei tempi di Dickens e un finale con inseguimento da James Bond.
Interessante anche una certa autoironia, quando il comitato editoriale ipotizza tutte le possibili evoluzioni delle avventure (Conigli nello spazio!), per sottolineare come l’industria del marketing possa approfittare di un classico per bambini. Proprio come accade per i libri di Beatrix Potter, trasformati ora in una serie di film…
Beppe Musicco
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