Quando si hanno pretese di fare un film cosiddetto “autoriale” non si dovrebbe cadere nella facile tentazione di cercare la compiacenza di un pubblico generalista. E’ esattamente la dicotomia in cui incappa il nuovo film di Bertrand Blier, celebre regista francese di film di genere.,Per cui “Per sesso o per amore?” ballonzola per quasi due ore tra gli stilemi propri della commedia/noir tipicamente transalpina, e una certa tensione a costruire lo spazio e l’immagine con una ricercatezza esasperata, nel perseguimento di soluzioni visive molto particolari.,Ad aggiungere ulteriore confusione si innesta l’elemento effettivamente centrale della pellicola, (quel)la (corpo di) Monica Bellucci che, per charme e presenza, pur non eccellendo come attrice in sé, riempie lo schermo.,Un film dunque non coerente, ma confusionario, che affastella elementi su elementi su uno script in fin dei conti semplicissimo: un tipico francese medio vince al lotto (ma sarà poi vero?) e si affitta una splendida prostituta di alto livello (la Bellucci) a tempo indeterminato. Spunterà (ovviamente) il violento/innamorato protettore di lei (Gerarde Depardieu). Vincerà l’amore o la brutalità (il “mondo della notte” lo si definisce nel film)?,La risposta vien da sé, ma il modo in cui ci si arriva, tutto lo svolgimento e l’approfondimento psicologico (mancato) della storia, lascia il tempo che trova.,Rimane dunque un film che punta tutto sulla fisicità, generosamente esibita, della sua protagonista, e su semplicistiche e volgarotte gag a sfondo sessuale. Ci sembra che uno spunto del genere avrebbe potuto percorrere ben altre strade, senza l’ossessivo bisogno di una esibizione del corpo così eccessiva, che finisce poi per catalizzare tutta l’attenzione. Annacquata anche questa dall’estrema confusione della tela narrativa con cui la pellicola è intessuta.,Pietro Salvatori

Per sesso o per amore?
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