Se negli ultimi giorni avete visto qualcuno dei grandi film del passato che vi abbiamo consigliato di recuperare sulle piattaforme di streaming online (Netflix, Amazon Prime Video, Mediaset Play e RaiPlay), adesso è arrivato il momento di concentrarsi anche sui grandi film del presente!
Lo sappiamo, non è sempre facile orientarsi nei meandri della sterminata offerta delle library! Soprattutto se si ha voglia di un film ma non si sa esattamente di cosa, un titolo e la data di uscita che spuntano fuori dallo schermo quasi casualmente possono non bastare: per questo motivo abbiamo deciso di proporvi una guida ragionata, a più puntate, dei più grandi film degli ultimi anni divisi per GENERE, piattaforma per piattaforma. Ci siamo concentrati su Netflix e Amazon Prime Video, che possiedono un’offerta più ampia, ma è possibile trovare qualche chicca interessante anche sulle piattaforme on demand ad accesso libero come Rai Play e Mediaset Play.
Il genere prescelto per questa prima puntata di VISIONI DOC è il DRAMMA:
Il discorso del re di Tom Hooper (2010), con Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter (Netflix). Il film ripercorre la storia dell’insolito ma indimenticabile rapporto di amicizia tra il re Giorgio VI e il più improbabile dei collaboratori, il suo logopedista Lionel Logue. Tra inusuali sessioni di esercizi linguistici e racconti d’infanzia, la loro relazione porterà il sovrano inglese al fondo delle ragioni della sua balbuzie, per permettergli infine di assumersi le proprie responsabilità di fronte al popolo nel momento della prova.
Altro dramma a tono biografico reperibile su Netflix è Molly’s Game di Aaron Sorkin (2017), con Jessica Chastain e Idris Elba. Storia vera della sciatrice professionista Molly Bloom, che dopo una terribile caduta che la costringe ad abbandonare gli sci si trasferisce a Los Angelesper diventare segretaria di un’immobiliarista che organizza anche serate di partite a poker per i ricchi e famosi della città. Molly, che è sveglia e intelligente, capisce rapidamente come funziona il sistema, e decide di mettersi in proprio. Un racconto di cadute e ripartenze potentissimo, perfettamente interpretato da attori capaci di gestire un ritmo di alta tensione, e una scrittura fatta di dialoghi creativi e serrati.
Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson (2017), con Daniel Day-Lewis, Vicky Krieps, Lesley Manville (Amazon Prime Video). Il geniale e rinomato sarto Reynolds Woodcock passa la sua intera giornata completamente assorbito dal lavoro nel suo atelier, beandosi della perfezione delle sue creazioni e del puntualissimo supporto della sorella nella gestione dei clienti. Di lui si conosce lo sguardo, l’attrazione che suscita anche fuori dall’Inghilterra, le manie, la precisione e le firme nascoste dentro i particolari degli abiti. Poi, un giorno, la stanchezza sopraggiunge e Reynolds torna nella sua campagna inglese. Seduto a un tavolo in un locale di campagna incontra con lo sguardo Alma, una cameriera goffa, dal corpo sottile ma importante, e la invita a uscire. Per poi innamorarsene perdutamente. Un film sulle infinite sfaccettature dell’amore, che non maschera i suoi lati oscuri e che – come quel tessuto prezioso maneggiato dal sarto – potrebbe spezzarsi in ogni momento.
The Road di John Hillcoat (2010), con Charlize Theron, Kodi Smit-McPhee, Viggo Mortensen (Amazon Prime Video). Un uomo e il suo bambino sono in viaggio a piedi spingendo un carrello del supermercato che contiene tutti i loro averi, cercando di arrivare al mare, in un’America devastata da un cataclisma di cui non si sa l’origine. La pellicola commuove per la profondità del rapporto tra un padre che nonostante il dolore cerca di comunicare al figlio il Bene in condizioni devastanti, e un figlio che lo segue anche quando lo vede cedere sotto il peso delle inevitabili contraddizioni, perdonandolo e amandolo. Un film che guarda in faccia il Male ma sa indicare una prospettiva e una speranza di bene.
Non possiamo non citare uno dei film più amati in Sentieri del Cinema, The Tree of Life di Terrence Malick (2011), con Jessica Chastain, Brad Pitt e Sean Penn (Amazon Prime Video). Un film meraviglioso e indimenticabile, che unisce la storia di una famiglia americana negli anni 50 – rievocata in flashback dal maggiore dei tre figli, uomo in crisi e alla ricerca di sé stesso – e il mistero della vita e del cosmo. In un dialogo, doloroso e sincero, con Chi fa tutte le cose. Un’opera che va oltre il Cinema: grandi attori, poche e dense parole (anche citazioni bibliche), colonna sonora “sinfonica” tra musica classica e contemporanea, fotografia strepitosa e piena di “visioni” (non a caso per il primo articolo di Visioni doc usiamo un’immagine del film).
Su Rai Play (ad accesso gratuito) è invece reperibile il bel film di Paolo Virzì, Il capitale umano (2014) con Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Gifuni, Matilde Gioli, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio. Il goffo agente immobiliare Dino Ossola fiuta il colpo della vita quando conosce il finanziere Giovanni Bernaschi: per entrare nel suo fondo ci mette soldi (presi in prestito) che non ha. Intanto la storia della figlia Serena con Massimiliano, figlio del finanziere, sembra un’assicurazione. Ma ci sono altri gradi di separazione minimi tra le due famiglie, che si scopriranno man mano e non senza grandi sorprese. Dall’omonimo romanzo dell’americano Stephen Amidon, il regista livornese confeziona un film che mescola thriller d’autore, intrecci finanziari, affresco di famiglie con problemi in una partitura in tre atti con tre punti di vista diversi, raccontando la mediocrità di una borghesia che a causa della sua ossessione per il denaro finisce per perdere la propria umanità.
Hungry Hearts di Saverio Costanzo (2014), con Adam Driver, Alba Rohrwacher (Rai Play). Mina e Jude s’incontrano in un bagno di un ristorante a causa di una serratura difettosa e s’innamorano. Lui americano, lei italiana in Usa per lavoro, costruiscono un rapporto di grande affetto, forte e fragile come tutte le relazioni. Poi la nascita del figlio porrà nuovi e più drammatici ostacoli sulla loro strada.Un piccolo ma incisivo ritratto di una coppia soggetta ai rischi dell’amore (coniugale e genitoriale): dal possesso all’ansia, dalla pretesa alla disperazione. Un film sincero come le sofferenze dei due personaggi principali (di una verità “fisica” e urticante), perché è sincero lo sguardo del suo autore.
Su Mediaset Play,ad accesso gratuito, troviamo invece ancora un altro bel film biografico diretto da Jay Roach, L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo (2015) con Bryan Cranston e Helen Mirren. Siamo negli anni 50, gli Stati Uniti vivono nell’idea della “minaccia rossa” dell’Unione Sovietica. Il Congresso degli Stati Uniti convoca tutti i personaggi famosi sospettati di collusione col comunismo. Dalton Trumbo, sceneggiatore hollywoodiano, era iscritto al Partito e aveva simpatie per Stalin, anche se la sua idea del comunismo fa sorridere: quando la figlia Niki gli chiede se è comunista, il padre replica: «Divideresti il tuo pranzo con un compagno povero? Allora sei comunista anche tu». Il film si basa sul libro-biografia scritto da Bruce Cook nel 1977, un anno dopo la morte di Trumbo, e mette in evidenza come lo scrittore fosse un idealista, un difensore della libertà di pensiero e di parola, ma anche un marito devoto e un amico leale nei confronti dei tanti meno noti che si appoggiavano a lui.
Letizia Cilea
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