Sta diventando un problema ricorrente nei (molti) sequel di film horror di successo: ingessati in una confezione accattivante, propongono una narrazione noiosa e ripetitiva, che non riesce ad aggiungere nulla di nuovo ai precedenti capitoli (si pensi ai vari Rec e The Blair Witch Project). Non fa eccezione questo Paranormal Activity 3 prequel senza mordente, in cui la suspance lascia spazio alla noia che, col lento sguardo di una videocamera posta sul ventilatore in movimento, scruta il vuoto in cerca di attività paranormali: una lampadina che scoppia, una porta che sbatte, un lenzuolo che fluttua e poi cade a terra esanime.,Paranormal Activity 3 è troppo simile al precedente, che a sua volta è uguale al primo film; ma se i limiti del capostipite diventavano punti di forza di una messa in scena semplice ma potente, qui il dejavu è talmente persistente che si sa esattamente come finirà già dal minuto dieci.,Andrea Cassina