Che pastrocchio. I flani annunciano che il film è stato prodotto dagli stessi de Il signore degli anelli, ma del capolavoro di Peter Jackson non c’è traccia. Effetti speciali paurosamente sotto il livello di guardia, una storia scombiccheratissima, attori fuori posto: davvero per il povero Jim Caviezel sono lontani i tempi gloriosi di The Passion. La storia vede come protagonista un uomo venuto dal futuro che precipita nell’epoca e nella terra dei Vichinghi. Dopo le prime ovvie incomprensioni, si ambienterà ben presto anche perché i guerrieri del nord hanno bisogno di un aiuto per sconfiggere un temibile drago. Film povero di idee, mezzi, capacità: la storia di per sé strampalata sarebbe potuta essere bilanciata da effetti all’altezza, scene d’azione complesse e adrenaliniche. Nulla di tutto questo, ahinoi: il film, girato con poca luce e colori scuri probabilmente per nascondere la pochezza degli effetti, vanta un mostro inconsistente sul piano spettacolare e sequenze d’azione con protagonisti umani assai poco credibili. Sceneggiatura debolissima che mette insieme tutto e il contrario di tutto: da Alien alla condanna del colonialismo, dal Medioevo a riferimenti messianici. Troppo tronfio e costoso per essere preso per un onesto di serie B, Outlander è soltanto un film velleitario, ridondante, mal fatto. Un classico, pessimo, saldo di fine stagione. ,Simone Fortunato,