“Orgoglio e pregiudizio” è uno di quei rari casi in cui la felice conclusione del film (due persone che si amano e dopo alterne vicissitudini si sposano) non è percepita come una esplicita forzatura dei produttori per ottenere maggiori incassi: il film di Joe Wright è sicuramente uno di migliori adattamenti del più noto tra i romanzi di Jane Austen. Molto va riconosciuto alla presenza e alla recitazione di Keira Kneightley, praticamente perfetta per cuore e misura, e che soprattutto riesce a rendere realistica ed attuale anche questa trasposizione di un romanzo ambientato nell’Inghilterra di fine ‘700. La trama è semplice e complicata allo stesso tempo: un uomo e una donna si amano, ma (secondo le regole di ogni classico romanziere) prima che si dichiarino devono arrivare a un passo dal matrimonio con qualcun altro. In realtà la bella, intelligente e acuta Lizze capisce dal primo sguardo che il silenzioso, meditabondo e affascinante Darcy è l’uomo della sua vita ma un suo commento sarcastico captato per caso è sufficiente perché i due incrocino simbolicamente le lame per quasi tutto il resto della storia. Il film è girato con grande eleganza nella ricostruzione e nei particolari (memorabile la scena del ballo girata in un’unica elegante sequenza, degna del Visconti de “Il gattopardo” e impreziosita dalla splendida colonna sonora dell’italiano Dario Marianelli) e può contare, oltre che sui protagonisti, su un cast di comprimari di altissimo livello: da Donald Sutherland (il padre affettuoso e distratto) a Judy Dench (la nobildonna preoccupata per il censo) a Brenda Blethyn (la madre comprensibilmente ossessionata dal matrimonio delle cinque figlie e dal denaro). Da non perdere.,Beppe Musicco