Laura è una scrittrice in crisi. Madre di due bambine, è sposata con Dean, giovane brillante e in carriera. La donna – impegnata a seguire le figlie e a far andare avanti la casa – inzia a sospettare che il marito, sempre su di giri e in viaggio, la tradisca. Chiede aiuto a suo padre Felix, ex gallerista e mercante d’arte con un debole per le donne, che sposa i sospetti di Laura e decide di mettersi a pedinare il genero, trascinando anche la figlia fino in Messico…

Nessuna uscita cinematografica ma approdo diretto su AppleTv+ per il nuovo film di Sofia Coppola a tre anni da L’inganno. In On the Rocks, la regista premo Oscar per la sceneggiatura di Lost in Translation mette in scena in una chiave da commedia, che per certe situazioni e dialoghi ricorda i film di Woody Allen, l’incontro e il confronto tra due solitudini. In questo il film ricorda alla lontana proprio Lost in Translation, ma se nel film del 2003 le due persone sole impersonate da Bill Murray e Scarlett Johansson non si conoscevano e si trovavano nell’alienante Tokyo, in On the Rocks si conoscono molto bene perché sono padre e figlia. Laura (impersonata molto bene da Rashida Jones) è una donna che si sente persa; è nel pieno della sua vita ma a circa 40 anni si vede trascurata e teme che il suo matrimonio stia andando a rotoli. Le sicurezze che aveva stanno diventando insicurezze e teme che il marito, lanciato verso un grande successo professionale, non la consideri per quello che vale. Ma più clamorosa ancora è la solitudine di Felix (perfetta la scelta di affidarne il ruolo a un Bill Murray molto in palla, che sa rendere tutte le sfumature del suo personaggio); uomo di successo, gran corteggiatore, sempre in giro per il mondo ma anche uomo superficiale che non ha saputo accettare le responsabilità e le fatiche del matrimonio e dei figli, abbandonando quello che aveva di più caro. E per trovarsi poi come unica compagnia quotidiana quella del suo autista. Il film, con il passare dei minuti, si trasforma in un inevitabile confronto tra la figlia e il padre: Felix è ingombrante, un vero mattatore e bisogna fare quello che decide lui perché deve essere lui a gestire la vita di Laura. Lo si capisce fin dalla prima frase del film: «Non dare il tuo cuore a nessun ragazzo. Tu sei mia finché non ti sposerai, e poi sarai comunque mia». Il viaggio, spiando Dean (Marlon Wayans) da New York alle spiagge del Messico, servirà proprio a Laura per fare chiarezza nel suo matrimonio e a prendere le distanze dal padre.

Si diceva prima di un film alleniano per situazioni brillanti (la scena in cui Felix riesce a evitare una multa per essere passato con il rosso, imbrigliando con la sua parlantina il poliziotto, è una delle più riuscite) e dialoghi riusciti ma il finale è un po’ troppo prevedibile, sdolcinato e sottotono e questo è un peccato. Rimane comunque un film godibile e, se vogliamo, un po’ autobiografico visto che anche Sofia Coppola ha faticato non poco a gestire una figura importante e ingombrante come quella del padre e regista di Apocalypse Now, Francis Ford Coppola. A proposito di film autobiografico, Rashida Jones assomiglia parecchio a Sofia Coppola. Confrontare le foto per credere… Solo un caso?

Aldo Artosin