Arriva in Italia con quattro anni di ritardo Offside, opera scritta, diretta e prodotta da Jafar Panahi, regista iraniano tuttora costretto in carcere dal regime regnante. Cresciuto accanto al maestro Kariostami, Panahi si è da sempre battuto contro la dittatura integralista islamica di Ahmadinejad. Così come già i precedenti film Lo Specchio e Il Cerchio (Leone d’Oro nel 2000), Offside denuncia, con il consueto stile rigoroso, la difficile situazione della donna in Iran e la sostanziale assenza di libertà. Lo fa a partire dalla storia di un gruppo di giovani appassionate di calcio, che si recano allo stadio di Teheran travestite da uomini, con la speranza di evadere i controlli ed assistere al match decisivo per la qualificazione ai mondiali di Germania 2006. Il tentativo finisce male e le giovani, scoperte e imprigionate in pochi metri quadrati al di fuori dell’impianto, vengono inizialmente maltrattate dai carcerieri che però, a poco a poco, certi dell’ingiustizia di quelle leggi misogine, prendono a cuore le sorti delle tifose, sempre sospesi tra senso del dovere e carità umana. Finiscono, per una serie di vicissitudini, a festeggiare insieme a loro la qualificazione ai mondiali.,Panahi realizza un film sulla carta statico, giocato in una manciata di ambienti, in cui il dinamismo che comunque si percepisce è reso dai dialoghi toccanti e da astute soluzioni narrative. Così una scappata al bagno di una delle giovani, si trasforma nell’occasione per imbastire una lunga sequenza carica di suspance; oppure, l’apparente banalità delle sorti della partita si converte in ansia e agitazione per le ragazze che, in caso di vittoria e conseguente qualificazione ai mondiali, sarebbero finalmente libere di andare all’estero e vedere dal vivo la propria squadra; insomma, la vittoria dell’Iran assumerebbe per le ragazze e per un intero popolo i connotati di un sogno di libertà. Ogni personaggio inoltre è descritto con grande umanità. Non ci sono distinzioni manichee tra buoni e cattivi: tutti, in modo diverso, sono vittime del regime che sopprime la libertà di un intero popolo. Il grido di libertà di Panahi ha però il sapore amaro di un testamento cinematografico: lo attendono 6 anni di carcere e venti anni di silenzio, perpetuatigli dal regime proprio a causa dei suoi film pluripremiati in tutta Europa (lo stesso Offside ha vinto l’Orso d’argento a Berlino). Motivo di più per non perdere questo ottimo film.,Andrea Puglia

Offside
Nell’Iran del regime di Ahmadinejad, un gruppo di tifose proverà ad infiltrarsi nello stadio di Teheran, dove la loro nazionale si gioca la qualificazione ai mondiali di Germania 2006.