In Occhi Blu Valeria è un’impiegata di 50 anni. Ma il lavoro è solo una copertura, in realtà la donna è una rapinatrice seriale; a bordo di moto che le prepara il meccanico Marco, rapina banche. Sulle sue tracce ci sono il commissario Murena e “il francese”, un poliziotto di grande esperienza che sembra l’unico in grado di fermarla.
Esordio alla regia di Michela Cescon, apprezzatissima attrice di tanti registi italiani. Occhi Blu è un chiaro omaggio al noir e poliziesco francese, il cosiddetto polar. La regista cala la storia in una Roma notturna, silenziosa, algida e vuota e in questo aspetto sta soprattutto l’originalità del film. I dialoghi tra i personaggi sono ridotti all’osso, appena sussurrati e trasmettono la fatica del parlare. Occhi Blu è un classico film di atmosfera, in cui passa in secondo caso la presunta risoluzione del caso. C’è pochissima azione, prova ne sia che solo in una scena si intravede il momento di una rapina. Il problema, però, è che per uno spettatore non cinefilo e non avvezzo a “film da festival”, risulta molto difficile calarsi in questa storia lenta in cui non si prova empatia per nessuno dei protagonisti e in cui la sceneggiatura lascia diversi aspetti irrisolti. Ad esempio, perché Valeria rapina banche? Si dice che non ci sia una ragione e che sia una donna in fuga, ma è un po’ poco. Inoltre, come fa “il francese” a scoprirla? Anche di fronte a un’opera che dimostra una qualità registica che fa ben sperare per il futuro, rimane un limite l’impostazione troppo autoriale che sembra non pensare a un pubblico di riferimento cui il film potrebbe rivolgersi. Peccato. Per quanto riguarda il cast, Michela Cescon affida a Valeria Golino il ruolo di Valeria, a Ivano De Matteo quello del commissario Murena e a Jean Hugues Anglade quello de “il francese”. (credit foto, Simona Pampallona)
Aldo Artosin
Clicca qui per rimanere aggiornato sulle nuove uscite al cinema
Clicca qui per iscriverti alla newsletter di Sentieri del Cinema